A Milano il Teatro Filodrammatici apre la nuova
stagione teatrale con “Push Up (Spintarelle)”, dell’autore tedesco Roland
Schimmelpfennig. Roland Schimmelpfennig è uno degli autori emergenti della
nuova drammaturgia tedesca, nato nel 1967 a Gottinga. Le sue drammaturgie
mescolano iper – realismo ed espressionismo, facendo leva soprattutto
sull’estrema frammentazione delle unità di tempo e di luogo. Quello che conta è
il presente, un eterno presente, dove i personaggi agiscono senza capirsi,
ognuno chiuso nel piccolo mondo dei propri desideri insoddisfatti. Legarsi al
presente è l’unica sicurezza possibile, ma anche l’errore più grave, sembra
suggerire il giovane drammaturgo, l’ossessione per il presente, impedisce di
proiettarsi nel futuro, svilisce l’impegno politico e l’azione collettiva che
necessita di sguardi futuri, di immaginazione, di “pensiero trasformatore”
capace di riesaminare e cambiare lo stato attuale.
lunedì 15 ottobre 2012
SCRITTURE DI SCENA
Angela Villa
Su "Push Up (Spintarelle)"
sabato 13 ottobre 2012
Giorgio Linguaglossa
Su "Parlano e volano.
Poesie scelte (1980-2011)
di Mari Vallisoo
Mari Vallisoo, Parlano e volano. Poesie scelte (1980-2011) LietoColle, Faloppio,
2012
Riflettevo
su questo libro della poetessa estone Mari Vallisoo e mi interrogavo su quel suo modo di porre le
cose sulla carta con una sicurezza e una ingenuità che a un letterato colto e
snob dell’occidente parrebbe eccessivo e azzardato, e più mi interrogavo più mi
convincevo che non è Mari Valllisoo ad essere nell’errore ma è una certa poesia
italiana (colta e snob) che ha inseguito le orme del Moderno senza peraltro
riuscire a prendere le misure al Moderno. Ma questo sarebbe un lungo discorso
forse troppo lungo per essere affrontato in questa sede. Leggere la poetessa
estone da questo punto di vista dà un’impressione di forte estraniazione, è
leggere ad un tempo un poeta modernissimo e antichissimo, una poesia
fuori-storia, fuori-contesto, o almeno nel senso che la parola «contesto» richiama
alla nostra memoria quella situazione (sociale e culturale) che ha visto nei
paesi occidentali a sviluppo economico evoluto il progressivo trionfo della
piccola borghesia in via di progressiva mediatizzazione.
giovedì 11 ottobre 2012
SEGNALAZIONE
As.V.A.P 4
nell’ambito del progetto “UNO SPAZIO PER” e in
collaborazione con
“AUSER “ Saronno,
con il patrocinio del Comune di Saronno
presenta:
NATURAMANDO
VOCI
DAL TERRITORIO
SABATO 13
OTTOBRE ORE 21.OO
Villa Gianetti
–sala Bovindo
una serata di musica e di poesia con i
“ POETI IN
BILICO “
Le letture saranno accompagnate dalle musiche
di:
Gabriella Monti all’arpa,
Stefania Giachino al pianoforte
Gennaro Ravano al clarinetto
Nell’occasione sarà presente con alcune opere anche il pittore
Marco Brix
Parteciperanno:
Maria
Panzalis, Emilia Banfi, Sofia Melis, Maurizio Del Marco, Margherita Coldebella,
Antonio Vasselli, Carla Bassani, M. Maddalena Monti, Marco Guido Spartaco
Strada, Corrado Giachino, Valentina Frasista, Domenico Cazzolla, Fernando Bizzarri, Cinzia Orsenigo, Evelina
Balducelli, Paolo Sambrotta
mercoledì 10 ottobre 2012
Giorgio Linguaglossa
Su "Pertiche" di Alberto Cellotto
Alberto Cellotto Pertiche La
Vita Felice , Milano, 2012
La sufficiente
sostenutezza colloquiale di questa raccolta di Alberto Cellotto è indice di ciò
che altrove, sul pianeta Terra, viene stimato essere cosa gradita tra
interlocutori che si scambiano convenevoli, fatuità e prolegomeni. Le poesie
sono un po’ i prolegomeni a una vera vita che ancora non c’è. E questa raccolta
sembra quasi scritta da un poeta che non c’è per un mondo che non c’è, ci parla
di una estraniazione dal punto di vista di un estraneo alla vita, ci parla di
un mondo che c’è e non c’è. «Pertiche» potrebbe sembrare un titolo
eccessivamente generico proprio per quel suo restringere il campo semantico
della significazione ad un oggetto di uso quotidiano. Un quotidiano con la
consapevolezza che non in esso c’è il salvagente, un quotidiano che non è più
l’ancora di salvezza cui anelavano le generazioni di poeti del tardo Novecento.
martedì 9 ottobre 2012
Gianmario Lucini
Editore impostore,
sociologia di polli e di rapaci
Nel post di segnalazione dedicato al libro di Cornacchia e Rendo (qui) sono emersi interessanti spunti di discussione sull'editoria che s'occupa di poesia (telematica o tradizionale). Per approfondirli, pubblico questo gustoso e informato saggio di Gianmario Lucini. La via della poesia è lastricata anche di porcheriole economico-psicologiche. Parliamone. [E.A.]
L’Italia è la patria dei poeti, ma anche dei gonzi, dei polli. Il pollo è un animale simbolico, metaforico. Ha le ali, può volare, andarsene libero come tutti gli altri uccelli, eppure gironzola nell’aia, beccheggia, poltrisce finché qualcuno gli tira il collo. Il pollo è convinto che tutto gli sia dovuto: becchime, riparo notturno, protezione, senza nulla dare. E’ un animale banale, cialtrone, sciocco: è un gran narciso. Sì, certo dà le uova, quando diventa gallina e forse, nell’ingenuità della sua visione, questo gli sembra uno scambio equo. Nella sua ottusità, offuscata dal narcisismo non immagina che ci sia una visione del mondo diversa dalla sua, più predatrice.
Luciano Nota
Poesie
da "Tra cielo e volto"
NATURA MORTA
Se da me a te
l'anima è obliqua
se in qualche spazio
tu ti muovi
giulivo
rifugiandoti in contesti
sovrumani.
Se custodisci il tempo
l'assetto d'ogni cosa
consacra
queste pere piene d'ansia
questa mela putrefatta
questo scarto di lattuga.
Se da me a te
l'anima è obliqua
se in qualche spazio
tu ti muovi
giulivo
rifugiandoti in contesti
sovrumani.
Se custodisci il tempo
l'assetto d'ogni cosa
consacra
queste pere piene d'ansia
questa mela putrefatta
questo scarto di lattuga.
domenica 7 ottobre 2012
Ennio Abate
Oggi ho letto…
Franco
Tagliafierro, Storie del terrorismo made in Italy. Racconti, Il mio libro 2012
Sono 18 racconti. Il primo
fa da introduzione e, cominciando con uno svagato «Ti può capitalre, una sera
che sei senza compagnia, di uscire da un cinema dopo mezzanotte e di avviarti a
piedi verso casa, anziché prendere un taxi o aspettare l’ultimo tram» (p.9),
suggerisce la cifra che li accomuna: l’attrito, lo scarto, tra quotidianità
della vita dei comuni mortali e gli intrighi
impenetrabili e terrorizzanti ( è il caso di dirlo…) del Potere.
Gli altri trattano con
ironia, ammiccamenti e un tetragono punto di vista (di cui tra poco dirò…) il
«terrorismo made in Italy», presentando una variegata tipologia di casi e di
personaggi che hanno avuto a che fare con le stragi e la lotta armata
sviluppatasi in Italia negli anni Settanta.
venerdì 5 ottobre 2012
SEGNALAZIONE
POESIA ITALIANA COMUNICATO STAMPA – 27 Set 2012
La superpotenza
- poesie, traduzioni e scritti di Giuseppe Cornacchia e Angelo Rendo.
Scheda del libro su:
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=877260
Cornacchia e Rendo hanno voluto riunire in un corpo a
due teste quasi venti anni di produzione libertaria e liberata. E’ oltremodo
difficile raccogliere le membra sparse del pensiero e del non-pensiero: tra
questi estremi si sono dibattuti sin dall’inizio. Tentare la congiunzione fra
caos più assoluto timorato da intelligenza lineare e scientificismo arguto,
sensibile e poetico è stata loro principale occupazione.
DISCUSSIONE
A proposito di un articolo
di A. Asor Rosa
Caro Linguaglossa,
non credo ti sia sfuggito l’articolo di Asor Rosa su la Repubblica del 29
settembre titolato LICENZE POETICHE e “sottotitolato” Dai maestri
alle voci nuove perché i versi sono più liberi rispetto alle “narrazioni”,
cui è stata doverosamente apposta la premessa Nel nostro paese c’è una
produzione sempre più vasta che rivela una capacità di invenzione profonda
superiore alla prosa. Semmai prova a leggerlo anche tu. Per quale
ragione l’ha scritto?
Io l’ho scorso,
pieno di aspettative. Vi ho trovato - secondo l’ordine di scorrimento - i nomi
di Valerio Magrelli, Patrizia Valduga, Patrizia Cavalli, Gianni d’Elia, Milo De
Angelis (!), Cesare Viviani, Paolo Ruffilli, Franco Marcoaldi, Franco Loi,
Fiammetta Cirilli, Carlo Masini, Filippo Strumia, i dodici poeti donna della
“collana bianca” Einaudi, a cura di Giovanna Rosadini, e poi in inciso Rosselli,
Merini, Cavalli e Valduga. Le case Editrici di riferimento citate nell’articolo
sono: Einaudi (7 volte); Aragno, Interlinea, La Camera Verde ,
Passigli (1 volta ciascuna).
domenica 30 settembre 2012
SEGNALAZIONE
Paul Polansky
Poeta e Attivista dei Diritti Umani
Pugni, zingari e cani randagi
Reading e interventi sulla situazione dei Rom in Europa
Con la partecipazione di
Tito Truglia di "Farepoesia" e Fabrizio Casavola di "Mahalla,
Rom e Sinti da tutto il mondo – http:www.sivola.net/dblog "
Introduce Enzo Giarmoleo
Libreria Popolare di via Tadino Soc. Coop.S.r.l.- Via A.Tadino,18 - 20124 Milano
Tel.02 2951 3268 i nfo@libreriapopolare.it
Paul
Polansky: Arrivato dagli States in Spagna quasi 50 anni fa per scappare
alla guerra del Vietnam, girerà l'Europa alla ricerca delle sue radici
vichinghe, diventando un personaggio tanto famoso quanto scomodo: la voce dei
dimenticati Giornalista, poeta, scrittore, fotografo, regista e
antropologo di fama internazionale, ma anche ex pugile e
giocatore di football americano...Agli inizi degli anni '90
inizia un lungo percorso di ricerca sulle origini della
propria famiglia, durante il quale scopre documenti che permettono
di riportare alla luce l'esistenza del campo di concentramento
di Lety, in Repubblica Ceca, che oggi è un allevamento di
maiali. Le testimonianze raccolte lo rendono inviso al governo
ceco. Nel 1999 viene ingaggiato dalle Nazioni Unite e inviato
nel Kosovo come intermediario tra le istituzioni e i gruppi
rom perseguitati. Lotterà per 11 anni perché i Rom, cacciati
dagli estremisti albanesi, possano uscire dai campi
profughi, costruiti su terreni altamente inquinati da piombo
e metalli pesanti. Nel 2004 è insignito del premio Human Rights Award,
consegnatogli direttamente da Günter Grass. Nel 2005 il suo
film-documentario Gipsy Blood, visibile su
youtube, è premiato al Golden Wheel International Film
Festival di Skopje. Attualmente risiede a Nish, in Serbia, dove prosegue
la sua attività per i diritti umani, tramite
l'associazione Kosovo Roma Refugee Foundation.
Libreria Popolare di via Tadino Soc. Coop.S.r.l.- Via A.Tadino,18 - 20124 Milano Tel.02 2951 3268 i nfo@libreriapopolare.it
La libreria è raggiungibile con: MM Linea 1, stazioni di Porta Venezia o Lima; con i tram N.9 fermata di Porta Venezia; N.1 fermata Settembrini/San Gregorio; N.33, fermate Tunisia o Regina Giovanna/Buenos Aires; autobus 60 fermate Lima o Benedetto Marcello.
sabato 29 settembre 2012
SEGNALAZIONE
Conversazioni in libreria
Martedì 2 ottobre alle 18:30
Storie del terrorismo
made in Italy
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Tel.02 2951 3268 i nfo@libreriapopolare.it
Ennio Abate e Bruno Milone
ne parlano con l'autore
Franco Tagliafierro
Ogni racconto è un misto di storia e di invenzione. La storia riflette i risultati delle ricerche più recenti. L’invenzione riguarda i modi personali di esercitare o subire la violenza del terrorismo negli anni 1969-1989.
Franco Tagliafierro (1941) ha pubblicato nel 1991 Il capocomico; nel 1999 Strategia per una guerra corta; nel 2008 Racconti a orologeria; nel 2009 Il palazzo dei vecchi guerrieri.
Libreria Popolare di via Tadino Soc. Coop.S.r.l.- Via A.Tadino,18 - 20124 Milano Tel.02 2951 3268 i nfo@libreriapopolare.it
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venerdì 28 settembre 2012
Giorgia Stecher
Poesie
introdotte da Giorgio Linguaglossa
Di Giorgia Stecher scomparsa nel 1996 di
cui ricordiamo Quale Nobel Bettina (Palermo,
1986), Album (Palermo, 1991), Altre foto per album (Roma, 1996)
presento qui alcune poesie tratte dall’ultimo libro. Ho scritto della sua
poesia in Dalla lirica al discorso
poetico. Storia della poesia italiana 1945-2010:
«abbiamo tutti gli
elementi di disinteressata autenticità che fanno di un poeta un piccolo
classico. Una poesia che interpreta la memoria attraverso la lettura di alcune
vecchie fotografie di famiglia.
Libro compiuto,
adulto, opera di un poeta giunto alla piena maturità, documento artistico e
spirituale tipico di quella sensibilità di fine Novecento che ha trovato nel Manifesto della Nuova Poesia Metafisica
(n. 7 «Poiesis», 1995) una significativa esemplificazione. Poesie nate da
fotografie perdute e poi ritrovate; si badi, non poesie di “derivazione” ma recherche di un “tempo perduto”,
ricostruito con la sensibilità postuma di un poeta che alla poesia chiede la
ricostruzione di un mondo tramontato sotto l’obblivione dell’epoca
tecnico-scientifica. Nella deriva del Tempo, Giorgia Stecher arresta e
ricostruisce l’attimo e la temporalità, i destini individuali e collettivi. La
verità si staglia non alla luce del sole ma alla luce del flash. Nell’epoca del telecomando e del televisore, è la foto
ingiallita dal tempo che rivela il mondo». Con le parole della Stecher: «È
accaduto che, dopo la pubblicazione del mio Album
nel 1991, siano venute alla luce altre foto dimenticate nei cassetti e negli
angoli più riposti della casa e della mente. È pure accaduto nel frattempo, che
altri personaggi ed eventi abbiano richiesto, anzi reclamato, un flash per
entrare a far parte della raccolta, accanto agli attori che avevano avuto la
ventura di precederli. Questo nell’illusione di guadagnarsi così un diritto di
sopravvivenza peraltro arduo se non improbabile ma ben consapevoli che in ogni
caso ciò che non è scritto (o in qualche modo registrato) non esiste. Sono
stati, come si vede, accontentati. Anche perché nell’Album c’erano, e ci sono
ancora, numerose pagine vuote».
Giorgio Linguaglossa
Su "Nell’oltre delle cose"
di Giovanni Parrini
Giovanni Parrini Nell’oltre delle cose interlinea, Milano, 2012
Se si dovesse racchiudere in una definizione il lavoro
poetico di Giovanni Parrini, si dovrebbe parlare di poesia della disseminazione
prosastica in tutte le sue tonalità e modalità stilistiche, da quelle incidentali
e laterali così forti da sconfinare nel loro opposto, a quelle, diciamo così,
direttrici, alle corsie centrali, che appaiono più limpide, distese, con
alternanza di penombre e di chiaroscuri. Da un lato, Parrini preferisce la
raffigurazione di un quotidiano dimesso, con illuminazione laterale, direi di
transito, temporalità del transito oltre le cose; dall’altro, c’è il progetto
di indicare le «cose» come se fossero osservate da un finestrino di un treno in
movimento, dove non sai se siano le «cose» in movimento o il punto di vista
dell’osservatore.
giovedì 27 settembre 2012
SEGNALAZIONE
SEPT. 29th, 2012
650 Events – 110 Countries Confirmed So Far!
Visit the BLOG 2012 to search the Sept. 29th, 2012 Event Locations Index by Country & City!
View 100,000 Poets for Change 2012 in a larger map
Invitiamo a partecipare alla
Maratona di Arte, Musica e
Poesia
Organizzata da
Associazione Culturale Milanocosa
a cura di Adam Vaccaro
29 settembre 2012 - dalle ore
17 alle 20
La manifestazione si svolgerà a:
ChiAmaMilano, Largo Corsia dei Servi 11
Pietro Peli
Poesie
Nelle maglie di un esodo
c’è da farsi acuminati
feroci
c’è da tornare indietro
e ripassare la corrente,
capire
senza animo di profeti
disarmati, offendere
il corpo
mercoledì 26 settembre 2012
Un omaggio a Carlo Oliva
cavalla giumenta baia pezzata blu
allegra vivace saltava tra gli asfodeli
nonno diceva temo la tenebra ma
più luce chiedevano i saggi nell’agonia
l’azione diretta è solo passata utopia
il libero esame non dà la felicità
ci nega il successo l’avverso volere dei cieli
alato custode divino proteggimi tu
Eugenio Grandinetti
Altre poesie sulla natura
Per conoscere meglio le ricerche che ciascuno dei poeti che ruotano attorno a questo blog ha condotto o va conducendo, pubblico queste altre poesie di Eugenio Grandinetti. Riprendono il tema ispiratore del Savuto (qui) e ampliano, approfondendolo, il suo discorso poetico sulla natura. [E.A.]
Storia
naturale
Il cerambice ha zampe che s'afferrano
salde alle pietre,
e lo si può afferrare per le antenne
e tenerlo sospeso con il peso
di un ciottolo tra le zampe.
E' solo un gioco,come è pure un gioco
ucciderlo,tanto
non gli si toglie nient’altro alla sua vita
che lo spazio di un giorno o forse meno.
Flavio Villani
Il buon pastore
E voi
domandate cosa Dio possa far di voi?
Chi son io
pover'uomo,
che sappia
dirvi fin d'ora che profitto
possa ricavar
da voi un tal Signore?
(A.
Manzoni)
………………è mai possibile che non mi lasci
agire…umanamente, neanche per un attimo?
(M. Puig)
Il treno
iniziò a rallentare quando il sole era ormai alto nel cielo. Erano partiti
dalla Centrale intorno alle sei, in ritardo di una buona mezz’ora rispetto al
previsto, e c’erano volute più di sei ore per coprire il tragitto. Sei ore per
poco meno di centocinquanta chilometri, o forse poco più.
lunedì 24 settembre 2012
Ennio Abate
Oggi ho letto...
... «Le mani avanti (giustificazioni in forma di
premessa) di Andrea Cortellessa in «Andrea Cortellessa, LA FISICA DEL SENSO. Saggi e
interventi sui poeti italiani», Fazi editore 2006
Il titolo si spiega come premessa al libro, che è di ben 774
pagine. Il saggio è una difesa della
poesia contemporanea. Cortellessa prende di petto lo stereotipo che dice «la
poesia non serve più a niente». Non nega un mutamento in atto, una differenza
dal passato.[1] E trova che molte opinioni negative sullo stato della poesia in
parte colgano il bersaglio. Ma non si arrende, non accetta che questi discorsi
diventino un alibi. Indica le responsabilità della critica: «Negli ultimi venti
anni a latitare è stata proprio la critica». E passa alla difesa:«sì, è vero,
la letteratura è un microcosmo sempre più debole e appartato, nel presente buio
e scosceso che è sotto gli occhi di tutti. E tuttavia questo microcosmo resta
colmo di valori e di fedi - quelle, laicissime, nelle virtù umane - altrove, da
tempo, sviliti e svenduti». Oltre a rivendicare l’umanesimo, Cortellessa
relativizza la questione, rammentando che un lamento simile sulla marginalità e residualità della poesia
accompagna «con periodica puntualità, il cammino della poesia moderna». E fa
due esempi.
domenica 23 settembre 2012
SEGNALAZIONE
IN
COLLABORAZIONE CON WORLD POETRY MOVEMENT E PREMIO ADA NEGRI,
PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO,
GUIDO OLDANI CONDUCE LA MANIFESTAZIONE DI MILANO DAL TITOLO
PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO,
GUIDO OLDANI CONDUCE LA MANIFESTAZIONE DI MILANO DAL TITOLO
“L’ITALIA
RUBA L’OSSIGENO DEL MONDO”.
DALLE
ORE 11,30 PRESSO LA LIBRERIA POPOLARE DI VIA TADINO
CON LE INCURSIONI DI
CON LE INCURSIONI DI
PERCUSSIONI
INDUSTRIALI.
Con il WPM e il Premio
internazionale di Poesia Ada Negri 2012, il poeta Guido Oldani, al primo
sorgere del sole darà luogo a Milano a 100.000 poeti for change
con un effetto domino che troverà il suo culmine alle ore 11,30 locali .
Intervengono tra gli altri:
Guido Oldani, Tiziano Rossi, Roberto Barbolini, Amedeo Anelli, Alessandro
Quasimodo, Daniela Marcheschi, Adalberto Borioli, Michele Cannaò, Gigi Montico
, Gianmarco Lucini, Fernando Vertemara.
Alle ore 17,00 la
manifestazione si concluderà con il premio Ada Negri nella città di Lodi dove,
tra i protagonisti, ci saranno Christine Koschel e Cesare Viviani.
Un tour per affermare la
credibilità della voce poetica come unica oggi ascoltabile in un mondo che, vistolo
alla prova, può solo andare dalla poesia in poi.
Sabato, 29 settembre 2012,
ore 11,30 Libreria Popolare di Via Tadino - Milano
Per info: luisa_cozzi@libero.it
sabato 22 settembre 2012
Indarno Da Tempo
A Cecco Angiolieri
Angiolieri di Pietro Parigi
«S’i’ fussi papa allor lieto sarei»
Cantava in altri dì Cecco Angiolieri
«Ché tutti li cristiani ingannerei».
Quello che accadde dir non è mestieri
All’altro Cecco, d’Ascoli nomato,
Che mentre il primo, almen, salvò la pelle
Finì sul rogo e lì morì bruciato.
Ce ne han fatte vedere delle belle
Con Arnaldo, Jan Hus, Savonarola
E quei che grazie ad Ettore Ferrari,
Che non ultimo fu tra gli scultori
Ed eminente inoltre fu massone,
Ancor ci guarda da Campo de’ Fiori
E ci ammaestra con la sua parola
Quando per tanti secol fu questione
(Oh! Paradossi della vera fede)
Di spegnere i
reati d’opinione
E incutere timore a chi non crede
Con il controllo della combustione,
Rimedio contro i rischi della Scuola
E ai cervelli balzan giusta mercede.
venerdì 21 settembre 2012
Giorgio Linguaglossa
Su "Con l'inchiostro rosso"
di Giuseppina di Leo
Giuseppina Di Leo Con
l’inchiostro rosso Sentieri
meridiani, Cosenza, 2012
Se c’è una tendenza
in atto nella poesia contemporanea questa è senz’altro la tendenza ad allungare
il verso oltre i limiti anticamente stabiliti dal verso libero; voglio dire che
il verso della poesia recentissima sembra essersi liberato della libertà che
faceva del verso libero una propria bandiera. Del resto, questa continua
proliferazione della lunghezza della versificazione, come nel caso della poesia
di Giuseppina Di Leo, significa anche un’altra cosa: la difficoltà ad afferrare
il «reale», la difficoltà a racchiudere il «reale» nella scatola metrica e
acustica della metrica tradizionale di novecentesca memoria. Di qui la pratica
della Di Leo di un concetto di lirica come «cronaca privata», «diario libero»,
libera tematizzazione di oggetti, poesia di «occasioni» con la correlativa
abitudine a fissare il giorno, l’anno e, spesso, anche gli orari delle
composizioni.
Paolo Pezzaglia
Condivisione del dolore
la coda di ogni creazione,
lo sapeva bene, e lo volle
fare lo stesso il mondo,
pro e contra valutati;
alla fine l’assemblea degli elohim
assentì - corriamo il rischio
la felicità dei nuovi beati
sarà la ricompensa per tutti,
il resto bruci e niente rimanga! -
Rita Simonitto
Perdite
Galleria di Francesco I, Perdita della gioventù perpetua
Tentasti di fiorire
ma venne la neve a primavera.
Poi ci fu maggio, e il sole roteava
come non mai travolgendo la terra
nei sui baci. Non portò frutti giugno.
Capitasti certo male, ragazzo,
e negli occhi che ti guardano guardi
invelenito e perso quel mucchio d’altri
che godette di primavere e estati.
E ti chiedi a che serve che sai
che loro mai sapranno
ciò che tu sai.
15.10.2011
mercoledì 19 settembre 2012
Lucio Mayoor Tosi
Dopo aver letto
della "Polis che non c'é".
Inediti.
Arrotolate sigarette
nel primo quarto di luna
luci saettano
sul deserto nero della city
solitarie stelle e altissime rotte
martedì 18 settembre 2012
sabato 15 settembre 2012
Per Roberto Roversi
Due suggestioni
Ascoltate!
Cavalchiamo cavalchiamo nel sangue
la paura del cielo che strappa manciate di stelle
oscura la voce un abbraccio di gelido fuoco poi silenzio
e silenzio
solitudine antica – la terra è nel vento di foglie strappate
una morte è in corso
le onde uguali si sciolgono gridando vendetta.
Forse è la morte annunciata del nostro pianeta?
la paura del cielo che strappa manciate di stelle
oscura la voce un abbraccio di gelido fuoco poi silenzio
e silenzio
solitudine antica – la terra è nel vento di foglie strappate
una morte è in corso
le onde uguali si sciolgono gridando vendetta.
Forse è la morte annunciata del nostro pianeta?
(Parte
terza, vv. 2548-2555).
giovedì 13 settembre 2012
Eugenio Grandinetti
Due poesie
Il Savuto
Si vedeva
dall'alto di Potame il mare
tremulo tra i castagni.Si tornava
con gli occhi pieni di stupori.Il mare
era un sogno lontano,una promessa
vaga,un'attesa inappagata :
la sola acqua possibile era il fiume
a un'ora di cammino,
attraversando il bosco,la pietraia
e la strada asfaltata.E sull'asfalto
c'erano le bisce appena nate,
sottili come diti,già stordite
dalla calura.E c'era
mercoledì 12 settembre 2012
Giorgio Mannacio
Salutari provocazioni d’estate
(Agamben, De Angelis,Fortini)
Salutari
provocazioni d’estate ( Agamben, De Angelis,Fortini )
Rifletto
sulle salutari provocazioni di Ennio Abate e che ho individuato nel titolo.
Nonostante
la diversità ( parziale ) dei loro oggetti finiscono per confluire nel grande
fiume delle considerazioni sull’attualità. Le provocazioni hanno curiosamente
una sorta di tratto comune apparentemente banale dal quale ritengo utile cominciare.
Inizio
da Agamben (qui), autore del quale ho letto diversi saggi e che ritengo dotato di
straordinario acume filosofico ( raccomando la lettura di Il linguaggio e la
morte, Einaudi 1982 ).C’era bisogno, mi chiedo,di avvertire i lettori ( quasi
intimidendoli ) che hanno a che fare con una delle dieci teste pensanti
esistenti nel mondo ?
Quale
mondo,poi?
martedì 11 settembre 2012
Giorgio Linguaglossa
La tematica esotica di Hafid Gafaïti
Hafid Gafaïti La tentazione del deserto La Vita Felice , Milano, 2012 trad. V. Surliuga
Questa
raccolta di Hafid Gafaïti è il terzo volume della trilogia meutres et fraternités / omicidi e
fratellanze, inaugurata nel 2006 con la
gorge tranchée du soleil / la gola
tagliata dal sole, seguita da le
retour des damnés / il ritorno dei dannati (2007).
Scrivevo di recente a proposito della
poesia di Tomaso Kemeny: «Ciò che, in Italia, originariamente, per i
mitomodernisti, era il rapporto ontologico tra «mito» e «storia» che
caratterizzava il tardo Moderno, oggi, nelle condizioni del Dopo il Moderno non è più la Sensucht nostalgica
quella che respira nei versi della poesia più evoluta ma una oggettività, un
voler essere e voler apparire oggettivi o super partes in mezzo alla barbarie dei rapporti produttivi
estranianti ed estraniati, talché il recentissimo è diventato, come apparenza e
fantasmagoria, lo stesso antico, e l’antico (opportunamente modernizzato) è
diventato il recentissimo (antichizzato), la merce segnaletica del cartellone
mediatico».
sabato 8 settembre 2012
Luca Ferrieri
Appunti su Fortini
e l’ecologia della lettura
«E’ sempre più difficile anche solo venire a conoscenza
dell’esistenza dei veri libri che ci interessano, è sempre più difficile
approvvigionarsi, scegliere, e infine separarsi dall’ondata di libri che ci
viene buttata addosso: a qualcuno come compito di lavoro, a tutti come un
caleidoscopio di assaggi e di avanzi, destinati a produrre una perenne lettura di Sisifo». Così scrive Luca
Ferrieri in questo interessante saggio, pubblicato sul sito di POLISCRITTURE
assieme agli altri interventi arrivati per il n.9 su Fortini che si possono
consultare qui. Lo ripropongo anche sul blog MOLTINPOESIA perché
contiene indirettamente spunti notevoli per procedere a una necessaria e auspicabile una “ecologia dei blog”. [E. A.]
Con questo intervento voglio raccogliere, anche se
in forma non ancora sufficientemente elaborata e sistematica, alcune
osservazioni sull’apporto che Franco Fortini ha dato al concetto e alla pratica
dell’ecologia della lettura e ai suoi
possibili sviluppi.
1. Nell’ultima
fase della sua vita, Fortini mostrò molto interesse al tema dell’ecologia della
lettura, sia dal punto di vista teorico che pratico. L’interesse nasceva
sicuramente da un’elaborazione precedente, riconducibile ai molti luoghi della
sua opera in cui si accenna alla necessità di un’ecologia della letteratura, della scrittura e della lettura,
che, anche se non sono temi sovrapponibili, sono sicuramente collegati[1]. Ma
si trattò anche di un’elaborazione profondamente legata al lavoro che Fortini
svolse nella scuola e poi nell’università, e a quello nei giornali e nei mezzi
di comunicazione di massa. Non a caso l’emergere della tematica è coeva
all’accentuazione che Fortini impresse negli anni Ottanta e nei primi Novanta
al lavoro politico nelle “redazioni”:
“Anni fa scrissi, enfaticamente, che il luogo del prossimo
scontro sarebbero state le redazioni. Quel momento è venuto, il luogo è questo.
Chi tiene famiglia, esca. Chi ha figli sappia che un giorno essi guarderanno
con rispetto o con odio alle sue scelte di oggi”.
mercoledì 5 settembre 2012
Roberto Bugliani
Greetings from the New World
E'
affollato più del solito quest’oggi il Nuovo Mondo
di
Erinni smandruppate, Cassandre ammutolite
Atteoni
rabberciati alla menopeggio
Andromede
zitelle, Tesei usa-e-getta
Menadi
zoppe, Eracli anoressici, Sisifi spiaggiati.
.
Ciò che
resta dei miti primigeni
marmaglia
priva di pathos
a cui
basta un profilo new age per rimettersi in gioco
custodi
di un Pantheon-trash
in
attesa dell’okkei che li sdogani
con il
loro corteggio di rituali cool
e
posture trend per l’home page.
Liquidato
il codazzo di centauri e ippogrifi
al
border control di Tijuana, si mettono in fila
per un
job di vigilante al Manhattan Mall
o di
sguattero in un fast food del Bronx
e la
postcard con l’alba mozzafiato sull’Hudson
Greetings from the New World
spediscono
all’Olimpo (Greece), ammesso che
il
postino si avventuri fin lassù
tra
templi diruti e giacigli di homeless.
Ennio Abate
Nove poesie
da "La polis che non c'è.
Straccetti, rodii, artigliate"
(raccolta inedita)
Tabea Nineo, In fuga, Lug. 2011
POESIA LUNGA DELLA CRISI LUNGHISSIMA
A Gianfranco La Grassa
che fare compagni/ di speranze
raggrinzite?/
nella città si preparano non
percepibili eventi/ dagli scantinati arrivano rumori di scalpelli/ e dopo pause
allarmanti/schianti/ pavimenti immagino in disordine/ calcinacci/ assenze di
mobilio/ e quanta industria culturale accolta in quei libri sparsi/ e negli
opuscoli redatti su realtà provvisorie/ che ci convinsero a metà/ a tre quarti/
di sbieco/ conservati poi per scrupolo/ quando ancora c’illudevamo di
sostituirli/ con dieci/ cento incontri/ spurgati dalle più equivoche passività/
lontani dal chiacchiericcio di via Vetere/ bandiera rossa/ sempre più
stinta/ e penzoloni/ sotto le piogge lugubri/di inverni conclusi/ nei quali andarsene
in giro ora/ traversando ancora la Milano guardata con sospetto e ira / in
centinaia di cortei/ e ritrovar1a più immobile per noi/ che ci fingiamo estranei/
di passaggio/ e abbiamo occhi mollicci che più non prendono/ se non il
chiacchiericcio testardo/ senza rigore/ dei pensionati/ e vorremmo ritelefonare/ ma non serve/ all’amico/ all’amica/ perduti di vista / ricontrollare distacchi/ inaridimenti/
sussulti di desideri affondati / inesplorate viltà/ sbrigative semplificazioni/
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