So’ scunusciute ’e ffemmene ca
stanno
rint’ ê ccase difronte,
nun se ne sanno ’e ffacce, ’e ggeste, ’e vvoce,
quanno girano svelte
rint’ ê stanze scuiete,
ca stanno llà ’e rimpetto, ma luntane
so’ cchiù d’ ’e scie r’ ’e stelle cumete.
Sulo, a ’e barcune, ’e loro veré lasciano
– simbolo ’e vite addó ’e ccose cchiù ìnteme
so’ nzieme palpitante e priggiuniere –
nu filare ’e mutande culurate
a ’o viento come fossero bandiere.
Sono
sconosciute
Son sconosciute le donne che stanno
nelle case di fronte,
non se ne sanno visi, gesti, voci,
quando girano svelte
nelle stanze irrequiete,
che stanno dirimpetto, ma lontane
sono più delle scie delle comete.
Solo, ai balconi,
lasciano vedere
di loro, come simbolo di vite
dove le cose più segrete sono
insieme palpitanti e prigioniere,
un filo colorato di mutande
al vento come fossero bandiere.
Mario Mastrangelo
(da Nisciuna
voce, 2011, Raffaelli, Rimini)
8 commenti:
Ecco qui il dialetto ad esprimere ancora una volta la vita che vuole evadere e per farlo si accontenta dell'immagine dentro quel poco spazio che l'intimità concede . Un forte messaggio che in questo caso il dialetto rende magico e davvero toccante. Come al solito bravo Mastrangelo! Un caro saluto Emilia Banfi
La sintetica espressività di questo testo mi ha ricordato il miglior Sinisgalli , quello della "Vigna vecchia" , che all'abilità coloristica aggiunge l'arguzia di andare " al di là dello sguardo " , alla suggestione che cattura e intriga .
Sinceri complimenti a Mastrangelo .
leopoldo attolico -
Fa bene ogni tanto addentrarsi nel paesaggio italiano, direi di ogni città. Da Venezia a Palermo, e con una sola poesia. Fa bene e mette gioia. Una gioia che costa niente (alla faccia dello spread).
Un po' come la Dirimpettaia torinese di poc'anzi, chissà se Maffia s'è deciso a bussare. Non me ne vorrà se dico che un sorriso in più l'aiuterebbe...
mayoor
Biancheria..biancheria intimaaaaaaaaaaa...............
un fotogramma una strepitosa Sofia su un terrazzo a stendere biancheria
Biancheria intima pensata in astratto da Ferlinghetti in "Underwear"
"...La biancheria è qualcosa che riguarda tutti , tutti indossano della biancheria, spero che il Papa la indossi" e in "Away above a harboful" "..una donna contro vento stendendo i suoi lenzuoli del mattino con mollette di legno.. i suoi seni quasi nudi gettano ombre nette quando lei si tende per appendere ..l'ultimo dei suoi peccati così sbiancati....."
e in Mastrangelo " ..'e ffemmene ..... luntane so' cchiu' d' 'e scie r' 'e stelle cumete
...nu filari 'e mutande culurate a 'o viento come fossero bandiere.. nella inimitabile lingua di Mario. ciao Enzo Giarmoleo
E'questa di Mastrangelo una poesia piena di luce e di vento,con quella biancheria a sventolare sulla terrazza.
Sono "sconosciute" le donne che in faccende girano per la casa di fronte"lontane più delle scie delle comete",ma la fantasia la fa da padrona e trasforma qualcosa banale e di uso quotidiano in un "simbolo di vite".
E'una poesia vibrante e musicale come nello stile di Mastrangelo,grazie alla scelta del lessico e alle ardite metafore.
Le stanze sono"irrequiete,le donne"lontane più delle scie delle comete"te","le cose più segrete insieme palpitanti e prigioniere,il filo di mutande colorate al vento come fossero bandiere.."
Anche con questa poesia Mastrangelo ha molto da insegnare.
Maria Maddalena Monti
Ringrazio tutti quelli (Leopoldo Attolico, Emilia Banfi, mayoor, Enzo Giarmoleo e Maria Maddalena Monti) che hanno commentato la mia poesia con vari apprezzamenti.
Mario Mastrangelo
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