Questo 4° post
di "Scrivere al presente"
è un montaggio di testi
in versi e in prosa
di vari autori.
Milano 11 marzo 2011 Per fortuna l’intervento di Paolo Giovannetti ha dissolto le nebbie ed è servito a rendere più comprensibile e interessante la materia oggetto dell’incontro di venerdi scorso alla Libreria Popolare di Via Tadino 18 a Milano. Gli addetti ai lavori erano tutti giovani, molto ferrati nella materia che trattavano, ma si è corso il rischio che ci si perdesse tra sintagmi nominali e verbali.., discontinuità anaforiche, connessi a “proof theory”, “formal grammar” grammatica generativa di chomskiana memoria.
Carità Ora vedo con il senso peggiore, la chiarezza di una mente impallidita, il lampeggiare di una casa sul Lido di Ostia e due ragazzi in amore ch’erano dentro a quel loro solo mondo e come sognavo il loro stesso mondo, il loro luogo che non mi apparteneva, ma alla fine volevo essere lui, volevo essere lei, che posso farci se non so chi sono: volevo replicarli e a nessuno è concessa questa follia di chi è nato per niente. L’avrei vista in una chiazza di dolcezza forse rancida dopo pochi anni avrei nuotato insieme a quel suo corpo, è troppo bello non essere se stessi. In una casa lì sul Lido di Ostia rimane un libro e una dedica in segreto è lì che la mente ci si ammala per capire come nascere di nuovo e con una camicia incrostata di sabbia mentecatta copriamo ogni luce e facciamolo apposta perché nessuno mi incontri da vicino e nessun occhio mi veda mai più. |