domenica 4 settembre 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Attilio Mangano
Poesie


*
Per la domanda segreta di un senso e di un fine
per quelle azzurre mattine in cui parli inquieta
Per quel forte temporale con le sue passioni nuove
per fare ogni tanto le prove del bene e del male
Per quel sorriso intrigante di donna maliziosa
per la voglia maliziosa del piacere e del niente
per quella rossa amarena che si scioglie nella bocca
per la risata un pò sciocca che cancella la pena

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Lucio Mayoor Tosi
Saluto


Le parole sono incollate e sferragliano 
diritte nella periferia 

tanto qua è un andare liquoroso 
di pioggia là sotto

nelle settimane scordate 
dove si prega battendo le mani.

Poi dimentichi.
 
 
 
Ci vediamo.
 
Chiudi bene. 


martedì 23 agosto 2011

CONTRIBUTI
Ennio Abate
Su Paola Febbraro 1


 È stata Marcella Corsi di Roma a  farmi per la prima volta il nome, a me ignoto, di Paola Febbraro anni fa.  Afferrai che ammirava i suoi versi e che aveva una stima affettuosa per lei, che nata nel 1956 è morta nel 2008. Più tardi ebbi, sempre da un amico romano, Salvatore Dell’Aquila, il suo libro pubblicato da Manni nel 2002, La rivoluzione è solo la terra. Ha un formato di dimensioni inconsuete (un rettangolo 13x20,5 cm.) scelte - suppongo - per accogliere  versi quasi sempre lunghi o lunghissimi. Sono riuscito ad aprirlo e a leggerlo solo  quest’estate. E qui, a puntate, farò il resoconto della mia lettura.

giovedì 11 agosto 2011

CONTRIBUTI
Enzo Giarmoleo
Un messaggio da Ferlinghetti:
Una piazza per i poeti

 

E' apparsa in questi giorni la notizia che presto, a North Beach, quartiere di San  Francisco in California, sorgerà  un’isola pedonale, dedicata a quella banda di ribelli impenitenti definiti “Poeti della Beat Generation”. L’isola avrà un podio fisso per reading e incontri letterari.

 

Si tratta della “Poets Plaza-Piazza Saint Francis” ideata dal poeta  Lawrence Ferlinghetti. Per associazione, insieme al significato che la città di San Francisco audace, cosmopolita e ribelle, ha assunto nella vita errante e inquieta del poeta mi sono tornate in mente alcune sue poesie di grande respiro “Away Above a Harborful” e “How to paint sunlight”.

mercoledì 10 agosto 2011

CRITICA
Ennio Abate ed Enzo Giarmoleo
Al margine di una conversazione
su "Serve ancora la teoria?"
alla Libreria popolare
di via Tadino a Milano

Giovedì 7 luglio, alle ore 21.00,  nella Libreria Popolare di Via Tadino (Milano) Paolo Giovannetti, Antonio Loreto, Milli Graffi, Daniele Giglioli e Paolo Zublena conversarono su un tema oggi "fuori moda", ponedosi la domanda "Ci serve ancora la teoria?"( s'intende: in letteraratura) a partire dai fascicoli 45 ("in teoria in pratica") e 46 ("Brani di cognizione") della gloriosa (per gli addetti ai lavori) rivista “Il Verri”. Anche se in ritardo pubblichiamo un resoconto di impressioni e commento della serata scritto da me ed Enzo Giarmoleo.
[E.A.]
 *
 Enzo Giamoleo:

Caro Ennio, 
ti ringrazio per la proposta [di fare il resoconto dell’incontro alla Libreria di Via Tadino], ma ti devo confessare che non sono riuscito a prendere un gran che di appunti, un po’ per l'uso di linguaggi specialistici, un po’ per la volontà, forse la gioia di qualche oratore di non farsi capire ed anche perché ad un certo punto mi sono liberato, rilassato. Mi son detto: meno male che c'è Abate che prende appunti e poi riesce a imbastire un discorso, una risposta... Però mi piacerebbe poter leggere le tue impressioni. Nel frattempo ti mando le mie, un po’ raffazzonate.
enzo 

martedì 9 agosto 2011

CRITICA
Ennio Abate
Come si fa a fare
«la poesia onesta»,
se la critica proprio onesta non è?


Risposta a Manca la passione d'essere letti intervento di A. Berardinelli

(http://www.corriere.it/cultura/11_luglio_14/berardinelli-manca-passione-poesia_d7e03dd8-ae23-11e0-9787-0699da0a075e.shtml)


Un’amica del Laboratorio MOLTINPOESIA è rimasta sconcertata dal mio giudizio negativo che ho espressso in privato su quest’articolo del noto critico Alfonso  Berardinelli. Lei lo  trovava del tutto condivisibile. Liberissima.  Ora in pubblico cerco qui sotto di precisare le ragioni del mio giudizio negativo. Per andare subito all’osso e non menare il can per l’aia, lo faccio con un elenco stringato e forse pignolo di punti schematici. Il che presuppone, per un lettore serio, un confronto paziente fra i miei punti e questo articolo di Berardinelli. (Lascio da parte la mia opinione sul personaggio Berardinelli e la sua storia, che ho invece ampiamente trattato in questo saggio: Il critico è senza mestiere? Non resti «intruso», faccia il contrabbandiere! [E.A.]

domenica 7 agosto 2011

DISCUSSIONE
Paolo Pezzaglia
Statistica e poesia

La statistica e la poesia (un tema per le vacanze?)
Le due discipline sembrerebbe del tutto incompatibili. Che sia poi io, che in statistica fui giustamente bocciato, a proporre questo tema, è forse paradossale… ma ammetto di essere curioso di conoscere le vostre risposte sul vostro modo di fare poesia...
In statistica si devono fare – piaccia o non piaccia - delle caselle e le vostre risposte devono per forza rientrare almeno approssimativamente in qualche categoria. Con libertà di fare poi ogni distinguo: oltre alla A e alla B, c’è tutto l’alfabeto..

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
Dim cume te manget...

 









Se te guardet la gent mangià
te capiset la lur ment, ul lur pensà
anca cume pianten lì ul pan bucunà
ul risot in del piat avansà.
Se capis se vun l'è pueret
se l'è sprecun on gran sciurun
se ved de cume cumincen a mangià
cume pianten denter la furchèta

sabato 30 luglio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Alberto Accorsi
Scrivere al futuro



Leggete amici  ?
“Draghi ,Mario, ha detto che la solvibilità di uno stato sovrano
non è più  così acquisita”
 
Ci pensate amici?
La Grecia 
la filosofia la politica
la geometria
potrà chiudere come fosse un’azienda
default! finita cancellata
...un’ espressione contabile
 
Quando il capitale soffia
gli stati sovrani volano come stracci !
 
 

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
La scelta











L'avevamo portato
in una casa di riposo
non si poteva evitare
questa scelta,
freddamente
per non piangere
con lui presente.
Non si poteva evitare
ogni cosa nelle mani
era un'arma , una bomba
una guerra,
faccende vecchie
rabbie mai sopite
amare voglie, sconfitte.
Al morire disse piano:
-  Bambino buono
   stai fermo e zitto
   nel banco della scuola
   stai composto.-
Tirò un sospiro
la moglie rimasta sola.

venerdì 29 luglio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Lucio Mayoor Tosi
Turistici detenuti


(dalla poesia "Estate")


Turistici detenuti in un mondo senza confini da 
oltrepassare. Selva di insegne per ogni direzione



mai che ci sia niente. 



Forse i tedeschi la guerra non l'hanno mai persa.



Noi e gli altri, una volta finita, siamo tornati a casa.
Mica si faceva sul serio. 



Appese agli alberi tante sedie di plastica come elmetti.



Da che tacciono le sirene è estate.

mercoledì 27 luglio 2011

SCRIVERE AL PRESENTE
Fabiano Braccini
L'undicesimo Poeta


 Ecco una perla scherzosa prodotta nel Laboratorio Moltinpoesia, una foto di gruppo, puntuale nei dettagli e pepata più di quel che sembra,  con Signora Poesia, che fa capolino  là in fondo (la vedete?) e  non si capisce se sorride compiaciuta o ci fa le boccacce. Andrebbe meglio se pubblicata nei giorni di carnevale, ma i "critici del Corriere" non hanno avuto pazienza di aspettare la loro stagione e Fabiano gli ha reso subito pan per focaccia. [E.A.]


À la recherche del Poeta perduto… tra le pagine del “Corriere della Sera”  -  Luglio 2011

Cari Amici del “Corriere”
ma perché cercare altrove
nella gara appena aperta?
L’undicesimo migliore
è già qui in “Laboratorio”
pronto all’incoronazione.

lunedì 25 luglio 2011

CRITICA
La poesia
secondo i critici
del "Corriere della sera"
e secondo Fiorella D'Errico
e Maurizio Soldini

 Nella logica di  ampliare il dibattito del Laboratorio MOLTINPOESIA a nuove voci, mi pare giusto dare ospitalità e maggiore evidenza a questi due interventi riferibili alla discussione dei "critici del Corriere" e pubblicati dai loro autori nello spazio commento al post di Giarmoleo (qui).  Entrambi curano un loro blog: Fiorella D'Errico qui e Maurizio Soldini qui [E.A.] 


Fiorella D'Errico ha detto...


Ho seguito con attenzione gli articoli apparsi su Corriere, Unità, Avvenire e Repubblica del mese di Luglio 2011. I critici che li hanno firmati sono tutti più o meno autorevoli, e l'istantanea della poesia che esce dalla lettura è. a dir poco, desolante: pare che di poeti "veri" ce ne siano pochi o nessuno del tutto. I critici si astengono dall'indicarne i nomi, se non in qualche caso, e si tratta sempre di poeti avanti con gli anni e pluridecorati. Le voci femminili, infine, ho notato che non vengono quasi mai menzionate, o menzionate in negativo: clamorosa l'affermazione del critico circa la "fortuna biografica" della Merini, la cui produzione sarebbe stata ben accolta solo perché la poetessa ha saputo vendere la sua malattia; mi chiedo perché non basti eventualmente stroncare sul profilo tecnico un poeta, e mi rispondo che ci si aggancia alla biografia probabilmente quando non si hanno altri argomenti, così come si è fatto per secoli di fronte al meccanicismo/pessimismo leopardiano.

domenica 24 luglio 2011

CRITICA
Enzo Giarmoleo
Sullo stato della poesia


 Appunti presi da articoli apparsi sul Corriere della Sera a partire dal 10 luglio 20011 (qui)
 
Si potrebbe dire che negli scritti in questione emerge la  necessità di mettere in risalto la capacità “Eroica” di alcuni critici e poeti di sottrarre il linguaggio della poesia alla dimensione della letteratura commerciale.
Si potrebbe anche dire che dagli scritti traspare la “Volontà Responsabile” di salvaguardare il linguaggio della poesia messo a repentaglio dalle comunicazioni di massa: meglio tenersi lontano dal mondo delle immagini e dello spettacolo dove persino un cantautore può occupare nell’immaginario collettivo, gli spazi del poeta.
Si potrebbe dire inoltre che dagli scritti traspare la “Nostalgia” di un passato in  cui le case editrici davano grande spazio alla poesia e alle recensioni dei “Grandi” e i “Poeti” erano funzionari o anche consulenti editoriali di riferimento e quindi importanti nelle decisioni.

sabato 23 luglio 2011

CRITICA
I MOLTINPOESIA UNO PER UNO
Su " Voci e passi"
di Maria Maddalena Monti



È difficile pronunciarsi sulla poesia degli amici? I più preferiscono farne a meno o tenersi sul vago. Eppure, di fronte al fenomeno di una  produzione effettivamente eccessiva di testi, da tutti lamentata, e alla scarsità di veri critici disponibili a sondarla, c’è  oggi  la necessità  che altri suppliscano a questo vuoto e si prendano la briga  di diventare seriamente lettori- critici: per giudicare, far pulizia, sì, dicendo al meglio e semplicemente quel che veramente pensano di quel testo. Saranno esercizi critici fai da te, condotti in ordine sparso, ciascuno con lo stile, gli strumenti tecnici o teorici che al momento possiede. Con risultati magari discutibili e da discutere. E con questo? Meglio del silenzio, del lasciar correre, del sentenziare sulla poesia italiana contemporanea, che o sarebbe  incomprensibile  o sarebbe noiosa. Davvero? E chi l'ha detto?  Analizzare i moltinpoesia  uno per uno ci sembra la via giusta per non parlare a vanvera. Ecco un piccolo esempio di  laboratorio criticante sorto in occasione della pubblicazione di una raccolta di Maria Maddalena Monti. [E.A.]  

venerdì 22 luglio 2011

SCRIVERE AL PRESENTE
Enzo Giarmoleo
SKY a Genova


“SKY A GENOVA” è un rap and roll formato da sette strofe, qui ne appaiono solo tre che riescono ad essere autonome dal resto. Il rap è  costruito sulla traccia della prima grande intervista fatta a Mark Cowell giornalista inglese, SKY per gli amici. Covell tratta prevalentemente tematiche ecologiste. Io l’ho incontrato a Milano, prima del G8 di Genova, durante un convegno internazionale no-global e posso testimoniare che è una delle persone più pacifiche e pacifiste ch’io abbia mai conosciuto. Tra l’altro Sky a Genova non ha partecipato a nessuna manifestazione, è rimasto sempre nella sua postazione. Lui stesso dichiara : “Come hanno potuto accusarmi di essere un Black Bloc. Io non ho nemmeno visto una manifestazione. Sono stato sempre chiuso al terzo piano della scuola (Diaz Pertini) , dove c’era il News Dispatch di Indymedia. Da lì aggiornavo il sito con le notizie che arrivavano dalle piazze e dalle strade.”


CRITICA
Voci d'altri tempi
Enzo Paci*
Qualche osservazione filosofica
sulla critica e la poesia

* Enzo Paci (Ancona 1911  - Milano nel 1976). Dal 1958 insegnò filosofia teoretica all'Università statale di Milano. È stato uno dei più significativi rappresentanti dell' esistenzialismo italiano, da cui si allontanò per passare agli studi su Whitehead e Dewey e infine alla Fenomenologia . Fondò la rivista "Aut-aut  e aderì con entusiasmo ai movimenti studenteschi e operai del 1968-69. Tra le opere principali: " Nietzsche " (1941); " Esistenzialismo e storicismo " (1950); " L'Esistenzialismo " (1952); " Funzione delle scienze e significato dell'uomo " (1964); " Relazioni e significati, I : Filosofia e fenomenologia della cultura " (1965).

Il significato della parola non è nel segno linguistico ma in ciò che esso significa; il significato dei versi non è nei versi ma nel modo con cui l’uomo in essi vive, sia come lettore che come poeta. Ciò vuol dire non accettare una poesia che voglia isolarsi nella propria purezza ma vuol anche dire non contrapporre alla poesia oggettivata, feticizzata, isolata, un altro pezzo della realtà anch’esso oggettivato e feticizzato, sia esso la realtà oggettivata della filosofia o quella della psicologia e della sociologia.

martedì 19 luglio 2011

CRITICA
La poesia
secondo i critici
del "Corriere della sera"
e secondo noi o altri.
Dante Maffia
sul libro di G. Linguaglossa


Avevo appena scritto questa nota per la mailing list di Moltinpoesia sulla discussione aperta e subito chiusa sul Corsera:"Mi pare che le ultime considerazioni di P. Di Stefano (qui) fotografino ancora una volta la superficie del problema. Dicono che a scrivere poesia o "simil-poesia" sono/siamo in tanti. Che  c'è conflitto anche tra i poeti o i gruppi dei poeti.  Che i poeti non riescono a discutere ("Poche, per la verità, le osservazioni serene e costruttive, la netta maggioranza tra lo snobistico, l'irritato-aggressivo e il lagnoso-frustrato").  Succede così in tutte le "buone famiglie" (religiose, politiche, ecc.). Lo si sapeva. Ma concludere in fretta il dibattito (ristretto) con un niente affatto salomonico "Per dieci copie in più, per un premio di provincia, per una presenza in antologia ci si accoltella. Girano interessi enormi: non soldi ma la gloria eterna. Tutto molto (poco) poetico", a me pare non solo poco critico, ma confermare che lì, al Corriere o tra i critici del Corriere, non ci si voglia  sporcare più di tanto le mani con questa plebaglia rissosa dei poetanti.  Hanno ospitato per  qualche giorno una tantum (quando sarà la prossima?) i tre o quattro "addetti alle relazioni umane" con la  cenerentola poesia e ora tornano alle cose serie: soldi, potere, guerre ed euro (padronali) da sostenere, ecc. Ora, qui in basso, che dire?  Se ci teniamo a proseguire il nostro lavoro, rileggiamoci i 4-5 interventi che Giarmoleo ci ha gentilmente inoltrato e usiamoli come specchio: colgono delle verità? c'è da imparare qualcosa? sono da cestinare? Ha cominciato Mayoor.  Chi prosegue?".
Ed ecco che capita a fagiolo la riflessione di Dante Maffia* sul libro appena edito da G. Linguaglossa che ho già segnalato su questo blog (qui). Prosegue dunque lui e in modi pungenti, a volte pepati nei confronti di poeti e critici "milanesi", approvando o dissentendo   anche con lo stesso Linguaglossa. Come si deve fare. Come una volta si faceva nelle nostre defunte patrie lettere. A lui la parola. [E.A].  

CRITICA
La poesia
secondo i critici
del "Corriere della sera"
e secondo noi.
Mayoor vs Berardinelli


Sul "Corriere della sera", magari perché è estate e non sanno come riempire le pagine, è stato dato spazio anche alla poesia. Sono intervenuti  finora critici à la page. All'intervento  di Alfonso Berardinelli, che si legge qui , risponde Lucio Mayoor Tosi.  Qualcuno vuole provare a mandarlo anche al Corriere? [E.A.]


Dico subito che mi sento a pieno titolo tra i lettori "sconcertati o sprovveduti", e quel che è peggio anche tra quelli con la pretesa di voler scrivere.  Però qualche idea ce l'ho e provo ad esporla sinteticamente. 
- Leggo: "La poesia è corrotta invece da se stessa, dall'idea che ha di sé: fuga dalla comunicazione o libera espressione del già saputo".
L'impressione è che Berardinelli non voglia dire esattamente quello che ha scritto.   Fuga dalla comunicazione?
Se qualche pazzo editore proponesse ai poeti di distribuire i loro libri sulla luna, dove non c'è anima viva, ne sarebbero felici? Non credo.

sabato 16 luglio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
Ul nòm

 
 
 
 
 
 
 
 
L' era propi na bèla cupièta
le  biunda cunti i oeucc
fresc de aqua nèta,
l'era in cumpra.
Lù magher e lung me la fam
al tegneva semper i man
sul pansciun dèla sua dòna.
Eren lì su l'utumana
a guardà un calendari,
a cercà  cun grand afàn
ul nom per ul sò nan.

mercoledì 13 luglio 2011

MOLTINPOESIA:
SCRIVERE AL PRESENTE
Abdulah Sidran su Srebenica


Credono forse
davvero
che siamo vivi
noi che stiamo qui
e da questo luogo
parliamo così
come se davvero fossimo vivi
Davvero pensano che si chiami
salute
davvero pensano che si chiami
ragione
ciò che in noi è rimasto
della salute e della ragione di un
tempo?
Non vedono, non sentono forse
non sanno forse che noi,
quelli rimasti, siamo più morti di
tutti
i nostri morti, e che qui oggi, con
la loro voce,
la voce dei nostri morti, dalle loro
gole,
gridiamo e con il loro grido – noi
parliamo?


(da «Le lacrime delle madri
di Srebrenica», Adv edizioni, Lugano
traduzione di Nadira Sehovic )


lunedì 11 luglio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Maria Maddalena Monti
Ch'el om

                                             

L’era propi vuru ch’el om.
ch’el om mingherlin                                                                                
ch’el pareva sgura via
tal qual un passarin
al prim boeuf del vent.
Ch’el vardava de sotvia
mai in di oeucc, suturni
cum un gat.
Lè inveci l’era granda
e distenduda.,sfiucada
cum un pom, i cavei
negher e riz in su i spai.

sabato 9 luglio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Alberto Accorsi
Hitler Tour


 

Il giorno due fotografai il campo
che pioveva ed era grigia Dachau
con una Adox Polomat
l’”occhio” degli anni favolosi
nella sua epoca, pensate,
qualche randagio ci abitava ancora
nelle baracche abbandonate

venerdì 8 luglio 2011

MOLTINPOESIA:
SCRIVERE AL PRESENTE
Emilia Banfi
Valsusa



* Chi volesse documentarsi non solo sulla manifestazione oggetto della poesia ma sulle ragioni di "quelli della Valsusa" si consiglia la visita del sito No TAV- Torino: http://www.notavtorino.org/
[E.A]


Eravamo là diecimila e diecimila
volevano il dialogo quelli della Valsusa
farsi ascoltare ,niente pianti, niente urla
per anni nessun ascolto nessun cenno.

Allora via, alla Maddalena era battaglia
si scende, la montagna porge i suoi fianchI
le fontanelle la loro acqua i Valsusini
i sorrisi e rabbia determinata, voglia
vera voglia di strappare le unghie mafiose
i soldoni non scavalcheranno queste montagne
ecologia? Ma no ! Giustizia e allora lotta

SEGNALAZIONE
Poesia condivisa

da http://www.poesia2punto0.com/2011/07/01/poesia-condivisa-il-mondo-e-vedovo-di-paola-turroni/

 

Poesia Condivisa: Il mondo è vedovo Paola TurroniCARTA BIANCA, 2010

 di


Gli spazzolatori, con una scopa davanti al carrarmato
a pulire dalle mine il prato.  Oggi nel deserto in cerchio il vento sbatte,
maestro sminatore
sbatte le stoffe il vento e asciuga
la voce, asciuga le mani che restano intere
a tenere una stampella.
Ecco tutti i tipi di mine, che imparino a stanarle
là dove vanno – a campare.
La testa china sulla terra acquitrinosa, a cercare
una mina nel riso – brillano al tramonto
le risaie, la superficie è docile da qui
come un lago calmo, come niente fosse.

SEGNALAZIONE
Giorgio Linguaglossa
Dalla lirica al discorso poetico.
Storia della poesia italiana (1945-2010)


Giorgio Linguaglossa*,Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana (1945-2010)
                           Roma, EdiLet, 2011 pp. 410 € 18,00
  
         

È uscita la storia della poesia italiana dal 1945 al 2010, il risultato di trenta anni di studi e di riflessioni sulla poesia italiana del Novecento. Uno strumento, ritengo, utile per capire qual è l’eredità che il Novecento lascia alla poesia italiana, le profonde modificazioni subite dalla forma-poesia nel corso di questi ultimi 65 anni e le sue possibilità di sviluppo per il futuro. Il libro tenta di rispondere ad alcuni pressanti quesiti:
Che cosa è successo nella poesia italiana degli ultimi 65 anni?
La poesia che si è trasformata in discorso poetico, ha un futuro?
È in grado la forma-poesia di accettare la sfida posta dai linguaggi della modernità?
Spero che questo mio sforzo possa risultare proficuo per una riflessione più vasta e articolata. Ovviamente, farò tesoro di tutti i suggerimenti che mi perverranno scusandomi per le inevitabili lacune che uno studio del genere inevitabilmente comporta.

Giorgio Linguaglossa

giovedì 7 luglio 2011

CRITICA E POESIA
Marcella Corsi
su testi di Augusto Villa:
un esempio


Presentiamo anche sul blog - finora l'avevamo fatto solo all'interno della mailing list - un esempio incoraggiante e  ben riuscito di "critica dialogante" tra partecipanti al Laboratorio MOLTINPOESIA. Qui il ruolo  del critico è assunto senza la prosopopea e l 'arroganza che troppo spesso  si ritrova tra i critici "di professione" ma anche senza il diplomatismo  un po' ipocrita del "parere amicale". Va precisato che Marcella Corsi ha letto e riflettuto sui testi proposti al suo giudizio senza conoscere il nome dell'autore, che solo a lavoro compiuto è stato svelato.
[E.A.]


Marcella Corsi / breve commento al file con prima poesia dal titolo Mattino domenicale


Anche in questo caso premetto che non sono un critico letterario. Leggo i testi e li commento a partire dalla mia visione dello scrivere versi. Con il piacere di leggere e di riflettere sugli scritti, con l’intenzione di contribuire alla riflessione altrui, in primis dell’autore, qualora ritenga le mie osservazioni pertinenti e utili. E consapevole che esiste ampia possibilità di critica al critico.
E infatti importante che, a partire dalle letture altrui, l’autore inizi ad elaborare una sua lettura critica di quegli stessi testi, anche in contrasto con l’opinione del lettore di turno. Metta a fuoco cioè criteri e modi della sua scrittura, affini la sua capacità di sentire dove il testo va o non va (non risponde, salvo le deviazioni feconde, a quello che intendeva esprimere e/o a come intendeva farlo) e come può su di esso intervenire per migliorarne la resa…

lunedì 4 luglio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Giacomo Conserva
Onde





*Questo "frammento poetico" di Giacomo Conserva* è del 1982. Qui ne pubblico i primi 6 "accordi musicali" introduttivi. Il resto si legge, assieme ad altri numerosi scritti,  sul suo blog http://gconse.blogspot.com/


1.   arrivò al ponte. l’acqua scorreva lenta, portando sacchetti di plastica, contenitori, barattoli, formando una schiuma grigia, arrestandosi in gorghi. vedeva una figura sollevarsi e camminare, e questo la riempiva di gioia, perché era la prova vivente che qualcosa sarebbe cambiato. Un incontro avrebbe avuto luogo/ come era stato profetizzato/ un tempo.
   “Sono felice?” Esitazione del corpo, si sfiora la coscia, il ginocchio che emerge dalla sottana corta (taffetà e seta), il gesto che si sfiocca a mezz’aria, come l’acqua che va.
   Come in un libro di Virginia Woolf, pensò. Le voci che si intrecciavano - never did anybody look so sad - o K.B.

sabato 2 luglio 2011

OMAGGIO 3
IN MORTE
DI GIOVANNI GIUDICI
(1924-2011)
di Luca Lenzini

 Da http://puntocritico.eu/?p=2396

Luca Lenzini *, Saluto impenitente al signor G.


29 giugno 2011



«Ero io come sono ma un po’ più grigio un po’ più alto. // Andammo a piedi sul posto che non era / Quello che normalmente penso che dovrà essere, / Ma nel paese vicino al mio paese / Su due terrazze di costa guardanti a ponente. / C’era un bel sole non caldo, poca gente, / L’ufficio di una signora che sembrava già aspettarmi.» Ora che Giovanni Giudici ha lasciato il suo paese e il nostro, tornano alla mente i versi dell’ultima poesia di O beatrice (1972), intitolata Descrizione della mia morte. Questa la chiusa: «C’era un bel sole, volevo vivere la mia morte. / Morire la mia vita non era naturale.» Non aveva ancora cinquant’anni, Giudici, quando compose quella poesia; ma di visitazioni della morte i suoi versi, strada facendo, ne avrebbero conosciute altre ancora, come in Stalinista, del 1984 («Morivo come Tolstoj… ») e infine, con apparente leggerezza e in aria di congedo, nelle pagine di Quanto spera di campare Giovanni (1993).

mercoledì 29 giugno 2011

SEGNALAZIONE
Mostra fotografica
di Gianfranco Tomassini

 
Deruta, 29 giugno 2011


Venerdì 1 luglio si aprirà al Chiostro di S. Agostino nel cuore della città di Montefalco (PG) la mostra fotografica di Gianfranco Tomassini  “Il sogno dell’imperatore bambino”. La mostra è accompagnata da un testo critico di Amedeo Anelli e si inserisce nella manifestazione “Un filo d’amore”, arte, artigianato e degustazione di prodotti locali a cura di Anna Lisa Piccioni.
Tali iniziative sono promosse dall’associazione “Ars Umbra”, in collaborazione con Montefalco in Arte, l’ass.ne onlus “La Luce”.

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Lucio Mayoor Tosi
Sposi del mare










(A pranzo con gli sposi)

Quanto mare negli occhi, quanto silenzio nelle stanze
quanto fragore le onde dei respiri nelle notti d'amore
dove so di trovarti come in un bacio lungo tre giorni
e tre notti.

Sposi come sirene e sogni, come non posso abbandonarti
non ora e non ora ancora. A che pensi? Piove sempre
e fa ridere come le poesie d'amore nei centri commerciali
quelle che scrivo tatuandomi i polsi col quaderno.


Va bene, me ne sto parallelo come le labbra. Sposo anch'io
e con la sposa bianca. Come sopra un rametto di ribes.

domenica 26 giugno 2011

SCRIVERE AL PRESENTE
Ennio Abate
poesia, guerra, poesia, guerra...



10 dic. ’04

 [Leggendo "Le monde diplomatique/il manifesto" novembre 2004]

dovrà pure un poeta occuparsi dei mercenari
che oggi in Irak fanno  gli assassinii chiamati «sporchi»
dovrà pur rivedersi adolescente dallo sguardo perso
di fronte alle illustrazioni di Giovanni Acuto
o del corroso marmo (bronzo?) del Gattamelata,
quando l’amore per l’arte e la bellezza
gli celavano su quanta morte e luttuosi eventi
poggiava la bella forma immobilizzata
del cavallo che avanza e del suo eretto condottiero

sabato 25 giugno 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Anonimo
Ode al nipotino Riccardo

 









Quelli in rima con Riccardo
sono antenati di riguardo.

Io che son quasi vegliardo
glieli allineo sul biliardo:

vedi il Prim Cuordileone:
beh, non era un sarchiapone.

Qui davanti arriva un dardo
l’ha lanciato il gran Baiardo.

Sotto vento c’è il Guiscardo
re furbastro mai codardo.

giovedì 23 giugno 2011

SEGNALAZIONE
Anna Cascella Luciani












Tutte le poesie Gaffi Editore 2011

non avere illusioni
è illusione più grande
di tutta l’acqua di tutti
i mari - più immensa
del passaggio dei cetacei
nei loro oceani meravigliosi
- più bizzarra dei giochi
dei delfini al largo
delle spiagge di Goa -
proposito più esitante
dei più timidi banchi
di pesci tra coralli
e gorgonie - più facile
che la palma dia datteri
in una fredda nazione -
che il deserto dia acqua -
che il vento non muti
il profilo di dune -
convalescenti ribelli
riaprono gli occhi - riprendono
lingua - pronunzia e libere
da gessi da bende i loro
frantumi mosaici di sempre
della sfera del mondo -
di Anna Cascella Luciani
(2009)
—————–

Anna Cascella Luciani è nata a Roma nel 1941. Dagli anni Settanta, le sue poesie sono apparse in numerose riviste ed antologie tra le quali Nuovi Argomenti, Salvo Imprevisti, Poesia ed altre. Le sue poesie sono state tradotte anche in Spagna, Germania, Scozia e Quebec. Per la Rete Tre di Radio RAI ha scritto il dramma Bolero e ha recensito narrativa e poesia per la letteratura inglese e americana. Pur essendo tra gli autori più apprezzati dai lettori di poesia, i suoi libri sono ormai introvabili. Con Piccoli campi ha vinto il Premio Sandro Penna e il Premio speciale Procida-Elsa Morante.

* da http://poesia.blog.rainews24.it/2011/06/04/tutte-le-poesie-di-anna-cascella-luciani/

mercoledì 22 giugno 2011

LETTURA CONSIGLIATA
(Da Paolo Pezzaglia)
Canto

Procediamo
coi nostri carretti
carichi di ferraglia.
Grandi ruote
di legno scricchiolanti
sui cerchi di metallo.

Animale fatica,
senza vedere
dietro la curva.

Là c'è la guerra
carrettiere Arjuna,
e i tuoi alfieri...
solo falsi compagni di strada,
destinati alla sconfitta
e all'irrisione dei nemici?

Suonano essi
corni e mostruose conchiglie,
sembrano malvagi ed invincibili.

- Solo contrapposti per gioco -
Dice il beato nel suo canto(*).


(*) è il Canto del Beato (Baghavad Gita)

SEGNALAZIONE
Christine Koschel

Kamen'
Rivista di poesia e filosofia
V.le Veneto 23 - 26845 Codogno (LO)
Tel. 0377 - 30709
Ed. Vicolo del Pavone

C O M U N I C A T O  S T A M P A


Codogno, 10 giugno 2011


È  stato pubblicato in questi giorni il volume di Christine Koschel, Nel sogno in bilico, a cura di Amedeo Anelli, per i tipi di Mursia, nella collana Argani diretta da Guido Oldani. La nostra redattrice Christine Koschel è fra i maggiori poeti tedeschi del Secondo Novecento;

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Roberto Maggiani
Ad minus erronea in Fide

Il giorno 22 giugno 1633, dopo essere stato nelle carceri del Santo Uffizio, nella Sala capitolare del convento domenicano adiacente alla Chiesa di Santa Maria sopra Minerva (presso il Pantheon), viene letta in italiano, a un Galileo inginocchiato, la sentenza sottoscritta da sette inquisitori su dieci.
Sperando di fare cosa gradita, nell'anniversario di tale evento, propongo qui, al riguardo, un mio testo poetico:

Ad minus erronea in Fide.
Così era considerato in teologia il pensiero
che la Terra non fosse centro del mondo, né immobile.

Questione di fede e potere
se furono attuate censure e pene
nel nome di Nostro Signore
e di sua Madre la Vergine Maria:
E acciocché questo tuo grave e pernicioso errore…
… non resti del tutto impunito…
Ordiniamo che per pubblico editto sia proibito il libro
de’ Dialoghi di Galileo Galilei...
E così diciamo, pronunziamo, sentenziamo, dichiariamo,
ordiniamo e reservamo in questo
e in ogni altro meglior modo e forma
che di ragione potemo e dovemo.[1]

martedì 21 giugno 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Raffaele Ciccarone
Post


andavano dentro o fuori
questo non si capiva
giravano forse attorno
prima cerchia o seconda
se prendi la mappa si capisce
le case non si vedono, quelle
canaline disegnate sono strade
il sole brillava assai-
poco vuoi cortina nebulosa
vuoi cappa plexigassosa
di gas o fumi gasati profumati
merito dei mezzi o tutti interi
circolanti; i polmoni o mantici
non più efficienti desueti
lavoravano a basso regime
prossimi a dismissione
prepensionamento o pensionamento
ma prima si deve far quadrare i conti
e poi tanto, tanta aria
a chi serve ancora?

giovedì 16 giugno 2011

CRITICA (DEI COSTUMI LETTERARI)
Samizdat
AAA Critici «guastafeste» cercansi


 

Lunedì 13 giugno, ore 20,45. Alla Libreria popolare di via Tadino (Milano) c’è stato il primo incontro della «Festa del Novantatrè in due Movimenti a cura di Biagio Cepollaro e Paolo Gentiluomo» per lanciare l’antologia poetica del Gruppo 93 appena pubblicata. Per chi ignorasse la storia dei gruppi letterari italiani, esso nacque puntualmente trent’anni dopo il suo predecessore più famoso ed editorialmente e accademicamente pompatissimo, il Gruppo 63 (Sanguineti, Balestrini, Eco, Pagliarani, etc.). In un rapporto – questione questa controversa -  di competizione e/o filiazione con il primo. Ci sono andato, vincendo alcune resistenze. Quali? Ve le dico subito.

martedì 14 giugno 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Massimo Guidi
Non si sa dire più

 
Non si sa dire più
di quanto già si dica,
e si dice per dire,
come non si dicesse.
Si dice per non dire,
forse, dicendo ancora
ciò che si sente dire
e tutti sanno dire.
Così, chi dice, dice
e non fatica a dire,
o parla senza dire,
dicendo e già tacendo.
 * Nota