Tabea Nineo, In fuga, Lug. 2011
POESIA LUNGA DELLA CRISI LUNGHISSIMA
A Gianfranco La Grassa
che fare compagni/ di speranze
raggrinzite?/
nella città si preparano non
percepibili eventi/ dagli scantinati arrivano rumori di scalpelli/ e dopo pause
allarmanti/schianti/ pavimenti immagino in disordine/ calcinacci/ assenze di
mobilio/ e quanta industria culturale accolta in quei libri sparsi/ e negli
opuscoli redatti su realtà provvisorie/ che ci convinsero a metà/ a tre quarti/
di sbieco/ conservati poi per scrupolo/ quando ancora c’illudevamo di
sostituirli/ con dieci/ cento incontri/ spurgati dalle più equivoche passività/
lontani dal chiacchiericcio di via Vetere/ bandiera rossa/ sempre più
stinta/ e penzoloni/ sotto le piogge lugubri/di inverni conclusi/ nei quali andarsene
in giro ora/ traversando ancora la Milano guardata con sospetto e ira / in
centinaia di cortei/ e ritrovar1a più immobile per noi/ che ci fingiamo estranei/
di passaggio/ e abbiamo occhi mollicci che più non prendono/ se non il
chiacchiericcio testardo/ senza rigore/ dei pensionati/ e vorremmo ritelefonare/ ma non serve/ all’amico/ all’amica/ perduti di vista / ricontrollare distacchi/ inaridimenti/
sussulti di desideri affondati / inesplorate viltà/ sbrigative semplificazioni/