martedì 31 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
Setteorequarantadueminuti














Sette ore e quarantadue minuti
d'inserimento dati
sette ore e quarantadue minuti.
Né uno di più né uno di meno.
Poesie nel cassetto
ogni tanto uno sguardo
ormai lo sapeva, quando arrivava
la porta cigolava
e tac, si chiudeva il cassetto.

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Anna Maria Moramarco
A mia madre


E ti prego,
o madre dolorosa,
quando all’improvviso staccherai la fune
-        e mi lascerai sull’altra riva -
non ti dimenticare che anch’io ti rivedrò.

Ma non staccare la fune
se vicino a te - la mia mano nella tua -
possa ancora invocare di non lasciarmi.

Ti abbandoni il tuo dolore
dopo tanta tenacia e tanto accanito ardore,
che ti ha prostrata
e mostrata a te stessa e a me
come mai fosti,
come mai più sarai.


31.5.2011

domenica 29 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Matteo Bonsante
Poesie d'amore



1)

Io dedico i miei versi
a tutti coloro che sanno saltare
di fiore in fiore, di stella in
stella, di canto in canto,
portando nella bisaccia acqua, pane,
vino,
la musica di Mozart,

e il volto gentile di una donna.

venerdì 27 maggio 2011

OMAGGIO
IN MORTE
DI GIOVANNI GIUDICI
(1924-2011)


autore e titolare del copyright della foto RINO BIANCHI:rinobianchiphotographer@gmail.com

È morto in questi giorni il poeta Giovanni Giudici.  Non ha avuto gli onori della Merini. Poeta minore rispetto a lei? No, maggiore. Solo che la sua figura di piccolo borghese d’antan  - ruminatore prima    delle sue “gioie” de L’educazione cattolica (la sua prima raccolta del 1963), poi  del «vissuto dell'uomo impiegatizio nella sua versione più tetra» (Zanzotto) e infine, da vecchio, ritiratosi a Le Grazie (in provincia di La Spezia) dov’era nato nel 1924 -  non attizzava più i giornali o la TV  della società spettacolare. A differenza della poetessa Merini, tanto “folle e infelice”, la sua infelicità era troppo fredda e riservata, non  rientrava in nessuna delle  recite previste per il pubblico snob-democratico d’oggi.  Ho letto alcune anodine “preci” di poeti e critici che hanno avuto occasioni d’incontrarlo. Ne parlano compassati, attingendo ai loro antichi ricordi («Una volta, in un'intervista del 2000, Giovanni Giudici disse che Saba gli aveva insegnato la pazienza»). Una volta! Non un cenno a come si era e a come  si è  ridotta oggi l’Italia  (di sinistra), che  almeno  tra anni Sessanta e Settanta lo accolse e un po’  del suo  autobiografismo si servì.  Si buttano appunto sulla biografia (staccata dalla storia), sugli sforzi fatti da Giovannino per  uscire dalla miseria, arrivare alla Olivetti, frequentare i letterati già  col successo in tasca. Viene ricordato  pure che «letteratura e politica»  sono stati «i due interessi prevalenti della sua vita, insieme con il giornalismo». Di quale politica si tratta? Silenzio. Si rischia di dover parlare dei suoi legami col socialismo italiano e poi della sua adesione al PCI: fastidiosi fantasmi  da prima repubblica, che oggi potrebbero turbare le inossidabili speranze  dei lettori democratici.  Come fastidioso sarebbe parlare della sua vecchiaia, della malattia, della scelta di isolarsi. Un conoscente mi raccontò di come Giudici si lamentasse perché tutti l’avevano  ormai completamente trascurato o dimenticato. Capita ai comunisti. Capita ai poeti. Capita ai vecchi. Ma  per un giorno o due ci sono stati i «coccodrilli» a  piagnucolare in suo onore. Questo lo concede ancora ai poeti la Grande Stampa. Meglio lasciar perdere e rileggere o leggersi per la prima volta qualcuna delle sue poesie. Queste due che ho scelto mi paiono in tema e fuori tema allo stesso tempo. Una morte  immaginata così impiegatizia e piena ancora di sentimenti tremebondi, ma ancora “naturale”,   quasi da augurarsela rispetto a quelle che ci preparano guerre e disastri nucleari. [E.A.]

CONTRIBUTI
Paolo Pezzaglia
"Partire"
Una poesia dedicata
a stanziali e giramondo

La bella “lezione” di Donato Salzarulo su Zanzotto dell’altra sera [24 maggio 2011] alla Palazzina Liberty a Milano mi ha fatto ripensare alla condizione di quelli che sono restati nel loro paese tutta la vita, lieti di starci, ma insieme agli altri, che di quel paese si sono sempre sentiti prigionieri. Vincolati dalle circostanze, avrebbero sempre voluto partire ma non ci sono riusciti.
A stanziali e giramondo (anche solo virtuali) dedico la mia poesia “Partire”.

sabato 21 maggio 2011

SEGNALAZIONE
martedì 24 maggio 2011 ore 18


La casa della Poesia

Milano

stagione 2010-11, ciclo moltinpoesia Palazzina Liberty, Largo Marinai d'Italia 1


laboratorio Moltinpoesia:

Andrea Zanzotto interrogato

serata a cura di Ennio Abate
Introduce Donato Salzarulo
L'incontro seguirà il percorso esistenziale, culturale e artistico di uno dei più grandi poeti del secondo Novecento attraverso tre suoi recenti libri di conversazioni:“Eterna riabilitazione da un trauma di cui s’ignora la natura”  (Nottetempo, 2007), “Viaggio musicale”  (Marsilio, 2008) e “In questo progresso scorsoio”  (Garzanti, 2009). Saranno letti e brevemente commentati testi delle sue opere.

venerdì 20 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
La galina

L'era na galina
cunt ul bèc malandà
un po' stort
cunsumà.
la ciciarava un po' tròp
la scavava fin in fund di ròp
la frùgava in del pulè
l'era semper in mesa i pè.

giovedì 19 maggio 2011

SEGNALAZIONE
La Recherche.it
Un sito quasi gemello
del Laboratorio Moltinpoesia



Questo è, prima di tutto, un luogo di partenza, di aiuto reciproco, di lavoro comune e di confronto sulla scrittura: da qui si parte, non si arriva; o meglio, qui si arriva soli per partire insieme...
Il sito LaRecherche.it è nato da un'idea di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani.
Collaboratori: Francesco De Girolamo, Gaia Leiss di Leimburg, Marosa Santucci, Loredana Savelli
Consulenza musicale: Roberto Biagiotti (Image Producer del progetto a.R.O.M.A.)
Coordinatore e Webmaster: Roberto Maggiani
Vi è inoltre una sezione denominata "Il libro libero (e-book)" nella quale vengono pubblicati gratuitamente i libri (e-books) proposti dagli autori che non trovano un editore per la stampa, o libri di autori che pensano che sia più importante essere divulgati e letti, anche gratuitamente, che voler essere comprati a tutti i costi con il rischio, quanto mai reale, di rimanere invisibili nelle librerie o nei magazzini delle case editrici a causa della cattiva distribuzione del libro (di questo in particolare soffre la poesia).
I libri liberi pubblicati su larecherche.it sono gratuitamente a disposizione di chiunque.
E' possibile proporre un testo da pubblicare come Libro libero, dopo una attenta lettura della redazione ed eventuale editing, potrà essere accettato, all'autore non sarà corrisposto nessun compenso e il Libro libero, con autorizzazione informale, rilasciata via e-mail dall'autore, opportunamente impaginato da larecherche.it, sarà messo a disposizione gratuitamente, in formato pdf, per la libera lettura di chiunque.

mercoledì 18 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Lucio Mayoor Tosi
Website per opere d'arte



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tipografico pensiero quello di progettare un sito mentale, con tanto 
spazio vuoto e silenzioso, inutile dovunque non siano le opere da 
mostrare. Inutile quindi ricco, che non chieda ma guardi negli occhi 
come davanti un lago.  Non bugiardo, ben vestito eppure nudo.

SEGNALAZIONE
International Performance Art Festival 2011 a Monza



IX° ART ACTION FESTIVAL
HARTA PERFORMING MONZA
International Performance Art Festival 2011
(Performance Art e Poetiche Interdisciplinari)
Sala Convegni - Teatrino della Villa Reale di Monza – 19-20-21 maggio 2011
(ingresso libero)

a cura di: Associazione Culturale  Harta Performing Monza -  direzione artistica Nicola Frangione

lunedì 16 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Anna Maria Moramarco
L’Angelo tarpato
















Sei  caduto
e le tue ali si sono spezzate.
Come farai ora a volare?
Potrai  camminare, farmi compagnia.
Io, vedi, le ali non le ho più da un pezzo.
Sono ancora alla ricerca di qualche rimedio.

Solo nel sogno ancora mi rigenero,
sorvolando le grandi nuvole.
Solo a occhi chiusi, quando il cuore non ce la fa più
riesco a ricordare le mie grandi ali,
le grandi speranze.

Ora però non piangere,
fammi compagnia.
Giuro che il primo paio che troveremo insieme
sarà tuo.
E poi mi prenderai per mano
e mi riporterai tra i grandi cirri del cielo.

domenica 15 maggio 2011

CRITICA
Ennio Abate
Samizdat e il poeta esodante.
Dialoghetto n.1

      Oh, poeta esodante
In che merdume devi esodare!
Oh, poeta esodante
di cosa domani scriverai?

Toccati l’anima.
Non è umida e palpitante
di sogni e minime lussurie?
Meglio quest’umidità materna
dell’angoscia moderna
degli incubi d'un futuro che non vedrai?

           (Da Moltinpoesia e Fukushima  su http://moltinpoesia.blogspot.com/2011/03/dizionarietto-moltinpoesia-ennio-abate.html)


Samizdat -

Ti vedo mogio. Che succede? Hai perso l’ispirazione? Non hai vinto l’ultimo concorso di poesia indetto dall’assessorato di  Vattelapesca? Per pubblicare l’editore piccolo-medio alla portata delle tue tasche ti ha chiesto troppo? Al reading della Casa della poesia, mentre leggevi, il pubblico è scappato via?

sabato 14 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
Libertà

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LIBERTA'
 
In un angolo
tra faccende di malva e menta,
spuntava un iris viola
e la foglia della salvia
infastidiva il timo che fioriva,
strisciava il convolvolo
tra l'amaro della cicoria,
più sotto il trifoglio
si muoveva al vento.
 
Non volli mai fare
di tutta l'erba un fascio.

Contributi
Patrizia Gioia
Davanti a San Lorenzo



















QUESTA E’ LA MOVIDA ....DAVANTI AL SAN LORENZO DI MILANO.            

Si giocava, Arnalda ed io, ogni pomeriggio sul sagrato della Basilica di san Lorenzo, senza disegnarlo
“il mondo” , perché era lì, disegnato da quelle larghe pietre che parevano fatte per saltarci dentro e viverlo, giocando. 
Era il ’60, la mia fine del mondo.

mercoledì 11 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Armando Tagliavento
Tre poesie



            
 






Smog  (Milano)


Sorretto dal nero bastone
il vecchio gira col cane barbone
nel centro di lu
glio.
Le belle signore vanno alle ferie
chiuse in cartocci di latta.
Coperte allargate
sopra i balconi, geranI appassiti,
roselle tardive,
chi annaffia i fiori?
Forse verrà un bel temporale,
sì,di afa,però!
Il mare è tanto lontano!

martedì 10 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Flavio Villani
Il sogno di Telemaco














Una notte ho sognato la tua morte:
In tale paradosso eri pallido e sospeso,
sottile il naso, i denti stretti forte.
“Non ti riconosco tanto indifeso…”

Tu mi hai guardato come sorpreso
che stoltamente avessi malinteso
e l’ora ignorassi della tua sorte.
“Ulisse! hai traversato le oscure porte

e fra i vivi sei tornato!” ho urlato scosso.
Hai sorriso e sfiorato la mia mano:
“Tu sei mio figlio” lieve hai detto,

“vederti e toccarti io sempre posso.”
“Non andare…” ti sussurro invano.
Ma tu sei rimasto immobile e perfetto.   

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Anna Beltrami
Danza macabra
















Eccolo lì,il vuoto che
avanza a passo di danza
macabra scoscesa scalza.

Povero te su quel piedistallo
quando cadrai vedrai
che botto e che pena.

M’immagino la scena
e rido di gusto bambino
a mandibola stretta.

Ridammi i miei versi
che non hai cuore per loro
come per me in fondo.

In questo pazzo girotondo
la testa gira in capriole
e l’odiata resa quanto mi duole!

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Alessandro Bellasio
Requiem (25 aprile 2009)












Requiem (25 Aprile 2009)

Difficile dire di Voi
se rimane almeno l’Idea.
Non vi ho conosciuti, Voi,
nascosti tra foglie bucate,
non vi ho conosciuti, Voi,
bucati di albe annerite.
Non ho idea della lotta,
non ho idea del rumore spezzato di ossa,
non ho idea del piano perfetto
al quale la memoria il Paese
dei figli futuri trafisse.
Non ho idea di chi foste.

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Tina Campesi
Due poesie



BUGIA INFINITA

Sembra quasi un’illusione
trovarsi una certa dimensione.
La ricerca è infinita
a questo punto della vita.
Respiro tutto ciò che mi passa accanto
 e per la gioia finalmente, canto.
Ammiro tutto quel che vedo
ma ancora non ci credo.
Espiro la bugia infinita
di questo senso della vita.
Come onda che travolge e si frange
 sullo scoglio, solo ebbrezza ora voglio.
L’alba squarcia il buio finalmente
ora, è tutto chiaro nella mia mente.
  Che bugia infinita
un certo senso della vita.

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Matteo Schifanoia
Una poesia
da "La campagna nuova"












Le adolescenti delle campagne
sono utilizzate dai genitori
per gettare il secchio dell’immondizia.
Escono di casa in tuta
con il viso soffice che scalda l’aria
e i passi leggeri della giovinezza,
le più forti
reggono anche un sacco per mano,
le più carine
quelle fatte per passeggiare in centro
a malo modo ne portano uno
gettandolo con fatica e negligenza,
quelle cercheranno una vita comoda.

sabato 7 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Matteo Bonsante
Due poesie su Polignano












SERA A POLIGNANO A MARE, D’ESTATE.

Antiche le tue parole
- latte di nottola
- alito bianco.
Subito il mare.

Il mare - varco e desiderio -
è nel vento caldo.
Nelle trasparenze di cielo
che girano e si volgono
ai tepori della notte.

mercoledì 4 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Autori vari
Poesie da laboratorio


 Alberto Accorsi, Emilia Banfi (Semy), Enzo Giarmoleo, Anna Maria Moramarco

SEGNALAZIONE
Brunivo Buttarelli
Ciò che rimane del tempo
Sculture 1992- 2011


galleria Ostrakon, Teatro Verdi, parco di Villa Hanau
Milano 10 maggio – 10 giugno 2011
personale antologica
a cura di
Piero Del Giudice


Brunivo Buttarelli (Casalmaggiore di Cremona, 1946) è al tempo stesso un outsider e una presenza forte
nel non esaltante panorama della scultura italiana. Docente prima di tecniche pittoriche applicate, scultore
scenografo del Teatro Regio di Parma, dal 1991 si dedica con crescente esclusiva passione alla scultura.

martedì 3 maggio 2011

CONTRIBUTI
Ennio Abate
Le ceneri di Pasolini

Questo articolo uscirà sul prossimo numero 5 della "rivista di poesia e arte sociale" FAREPOESIA, pubblicazione quadrimestrale a cura di EDIZIONI  FAREPOESIA, un progetto editoriale di Tito Truglia (titoxy@libero.it) 


Insomma, c’è l’opera Pasolini; e c’è la leggenda Pasolini,
 e questa presso la maggioranza prevale sull’altra.
(A. Asor Rosa, La Repubblica, 21 ott. 2005)


1. Carta d’identità di un lettore né filo/né anti-Pasolini

Non sono stato un lettore appassionato  di Pasolini, ma non credo  per pregiudizi omofobi. Semplicemente Pasolini per me è appartenuto a lungo a un altro mondo che sentivo fuori dalla mia portata. Ricordo di aver letto di lui e in ritardo, da giovane, solo Ragazzi di vita. Il primo scrittore italiano, che mi prese tanto che ne lessi quasi tutti i libri, fu Cesare Pavese. A fine liceo, feci letture convulse di vari narratori americani che uscivano nei primi Oscar Mondadori, della Recherche di Proust, dell’Ulisse di Joyce.

lunedì 2 maggio 2011

PROMEMORIA
Palazzina Liberty
martedì 3 maggio 2011 ore 18
Vizi e virtù del blog MOLTINPOESIA



 La casa della Poesia Milano
Laboratorio Moltinpoesia a cura di Ennio Abate 

Vizi e virtù del blog MOLTINPOESIA
con lettura e discussione di testi  pubblicati

mercoledì 27 aprile 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
La vicina




 "... se viene bene magari la metterò sulla mia tomba." Pensò uscendo dal parrucchiere e infilando - prima della porta del fotografo - le perle di dignità e un sorriso discreto . G.B.P.
 
La mia vicina si chiama Maria
ma nessuno la chiama.
Sul campanello c'è scritto Maria
ma nessuno lo suona.
Ha un bastone e bussa alla parete
quando ha bisogno di me.


lunedì 25 aprile 2011

SCRIVERE AL PRESENTE
Enzo Giarmoleo, Emilia Banfi
Contrasto sull'umano

Enzo Giarmoleo
  Sono stato alla manifestazione del 25 aprile  ho sentito alcuni giovani che gridavano contro il rais di turno che per loro non era Gheddafi, Mubarak o Ben Ali ma sicuramente Berlusconi. Lo slogan più gridato era :"Que se vayan todos" subito dopo altri giovani hanno ricordato il fosforo-veleno dell'esercito israeliano spesso denunciato da Vik e poi  i "clandestini" senza alcun diritto. Ho pensato di mandarvi questa "poesia":

domenica 24 aprile 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Matteo Bonsante
Con rumore di foglie all'alba

Il vento all’alba è tra i melograni.

La notte è stata lunga. Di lucide stelle.
Ed ora è già perduta nel chiaro di laggiù.

- Dolce si sfoglia l’alba.

Mattino.

Il giorno va tranquillo. Possente.

sabato 23 aprile 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Armando Tagliavento
La Notte di Natale



 Pubblico qui una poesia di Armando Tagliavento, che ho conosciuto come bidello-scrittore all'ITIS Molinari di Milano dove ho insegnato fino al 1998.  Tutti i miei tentativi di farlo conoscere negli ambienti dei letterati o di trovare qualche laureando che mi affiancasse nella sistemazione dei suoi numerosi e fluviali scritti sono falliti. Ora che ha superato gli ottanta anni, a mo' di omaggio, tardivo e parziale, per farlo conoscere meglio almeno alla cerchia dei frequentatori di questo blog, aggiungo anche una mia riflessione del 2006 sulla sua scrittura, già pubblicata  sul sito POLISCRITTURE. [E.A.]

La Notte di Natale (1982)

E' la notte di Natale.
Va un tale
ad accattare in un bare un cartoccio di sale
per la sua zucca astrale.
Egli s'insacca nella sua mantellina sbrindellata
e ingerisce di volata
i diciassette piani del palazzo in cima al quale
tana. Egli è povero, non ha un cavolo.
Inoltre è detentore di un lercio ceffo sul quale
affiorano rimarcabili caratteristiche da farlo
da tutti reputare un rospo cornuto.
Ebbene, questo figlio di cagna, tutto impettito,
tronfio d'ignoranza e arrotolato in un palltò crivellato
di mozzichi d'incinte mignatte, squarciando lo smog
entra nella fumigosa mescita summentovata.
Egli è avvolto nelle pene nere
del mondo le più megere.
Tiene gli occhi bruciati di pianto
e s'alluma un mozzone di sigarro raccattato
perterra fuori dal bare
ai piedi della soglia di pietra di Trani.
E' la notte di Natale
e sotto i suoi fracichi, sporadici denti,
da vetusto tempo costui non mascica un tubo.

sabato 16 aprile 2011

CONTRIBUTI
Ennio Abate
Lettera a un giovane morto invano per una pace che non ci sarà




Restiamo Umani
Vik da Gaza city

Caro Vittorio,

da uno  dei tanti  inutili uffici pace  messi su nei comuni d’Italia (per salvarsi la coscienza e continuare intrighi e politica di piccolo cabotaggio), l’amica Ornella ha fatto spuntare oggi sul video del mio PC, un comunicato di Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, nel quale si annuncia che «il 29° Seminario nazionale» di tale organizzazione «che si apre oggi ad Assisi sarà dedicato a Vittorio Arrigoni». Chissà, ti dedicheranno pure strade, scuole, parchi!
Che ipocrisia!
Trovo indecente, subdola, viperina la prontezza con cui si gioca d’anticipo su ogni possibile concorrente e ci si appropria della tua morte. La lobby pacifista italiana ti vuole  “santino pacifista subito”! Guai se, ragionando sulla tua uccisione, si uscisse dal piagnisteo! La spiegazione da far circolare  nel “mercatino della pace” è una sola ed è già pronta: Lotti ha detto  che la tua uccisione è «assurda». E chiude così qualsiasi interrogativo più scomodo.

giovedì 14 aprile 2011

SEGNALAZIONE
Moltinpoesia? No, moltissimi!
Sulla poesia in rete

 Nell'intento di  non fare di questo blog un salottino amicale  o "paramilanese" segnalo questo resoconto con molte indicazioni di nomi e siti da visitare per  farsi un'opinione e riflettere sulla nuova condizione in cui  chi fa poesia ( o tenta di farla) si viene a trovare. Meglio consapevoli  e critici a ragion veduta ( dopo aver  visto almeno un po' quel che fanno altri) che snob o ignari o ignoranti dell'esistenza di tante tribù o eremiti virtuali.  Avvertenza. ho messo in grassetto le informazioni che a me sono parse più interessanti.  [E.A.]

Dahttp://www.absolutepoetry.org/La-poesia-in-rete-2-0-Dai-blog

La poesia in rete 2.0. Dai blog alla Facebook Poetry in cerca della poesia digitale

di Valerio Cuccaroni

Articolo postato martedì 10 agosto 2010
La poesia in rete 2.0
Dai blog alla Facebook Poetry in cerca della poesia digitale


Nel mese di giugno il mensile “Poesia” ha pubblicato un resoconto sullo stato della poesia (italiana) in rete che ho elaborato in un anno di ricerche e redatto grazie all’aiuto di alcuni amici e compagni d’arte, a cominciare da Christian Sinicco.
Riprendo ora quello scritto, integrandolo con informazioni, che mi sono giunte dopo la sua pubblicazione, e doverosi aggiornamenti, sperando possa servire a far il punto su uno dei fenomeni più vitali e potenzialmente fertili del nuovo millennio, tanto difficile da analizzare quanto rapide sono le sue metamorfosi.
Prima di lasciarvi alla lettura, chiedo venia a tutti i protagonisti che non potuto e saputo citare: l’invito, per loro, è a non sentirsi trascurati ma a intervenire qui e ora, con critiche e suggerimenti.

domenica 10 aprile 2011

PROMEMORIA
Palazzina Liberty
martedì 12 aprile 2011 ore 18
Due poeti
che parlavano ancora di Marx

PROMEMORIA
martedì 12 aprile  2011 ore 18


 La casa della Poesia Milano
Laboratorio Moltinpoesia a cura di Ennio Abate 
Due poeti che parlavano ancora di Marx


 

Introduzione di Ennio Abate 
da una rilettura  di ATTRAVERSO PASOLINI , Einaudi, Torino 1993

«Io sono marxista come sei tu: solo io ho presente non solo nel mio pensiero, ma anche nella mia fantasia, l’enorme massa dei sottoproletari, da Roma in giù. Invece di fare tante storie, manifestare tanti sospetti, se la cosa davvero t’importa, vieni a occuparti un po’ tu di questo problema che riguarda metà circa della popolazione italiana, e quindi anche noi. No: invece tu, sordo, cieco, tappato in casa, con un’idea tutta ideologica degli operai e in genere del mondo, stai a fare il giudice di coloro che si spendono, e spendendosi, sbagliano, eccome sbagliano».

 

 (Pasolini a Fortini, luglio 1959)

mercoledì 6 aprile 2011

DISCUSSIONE
Enzo Giarmoleo e Leonardo Terzo
Sul "ready made"



Enzo Giarmoleo (3 aprile 2011):

Trovo il ready made e tutto ciò che possa scaturire da esso molto interessante. Certo molta acqua è passata sotto i ponti e non è più possibile sbeffeggiare la bellezza come aveva fatto Duchamp  con la sua Gioconda con i baffi. Molto interessante nel ready made la tendenza dell’autore a non intervenire soggettivamente nell’opera d’arte atteggiamento che troviamo anche nella pop art  di cui Duchamp e quindi Dada ne costituiscono la matrice linguistica.