di Massimiliano
Gusmaroli
Borbotta, Frabotta e ci rimbrotta
direbbe un falsetto poeta d'oggi
(ma godendo magia di poesia e
parola poetica) contro (contro?)
il Clima che tutto devasta,
ma i giochi dei poeti magrelli
ancora nessuno rimette
come debiti ai loro autori
Poi potrebbe dire annotta
ormai il mondo, tesorucci
ucci ucci... ed è Zanzotto!
Ma Egli lasciamolo fuori
perché qualcosa ha detto
pur sembrando non-dire
nel primo tempo della Morte
con la STANDA nella neve
II e III
Così è venuto il secondo e terzo
tempo di morte & capitolazione
o Casa di rieducazione & Rivisitazione
mariana buffonesca o Arte contemporanea
in Teatro amoroso o --------------- (mero silenzio)
Der Berlusca manco più la puzza!
Ma Zanzotto è vecchio insonne
e soffre di giovane depressione
Così la poesia s'è fatta Incivile
celebrando il Civile Pasolini, e, si sa,
tradendolo nel suo paradigma realista:
poeti Pelosi, Rane da stagno cra cra,
c'è perfino l'ombrellaio Sanguineti
e Lapenna Malerba che dice: Pasolini,
pfui!, non raccomandò Pagliarani!
Povero Pasolini Pier Paolo,
eppure ti si chiedeva solo - solo -
una conversione: leccare un editore,
mentire in favore di una Ragazza Carla
per il favore di qualche Garzanti,
ma tu, intelligente, capisti la malerba
tutt'intorno, quei poeti flagellanti
non amici, mendicanti con nere fruste
Finché ti uccisero e molte volte,
ma ogni volta risorto riapri ricorsi
nelle teste migliori, tribunali di idee
e giudizi su genie di politici e... poeti
- Sì, poeti, perché considerarli diversi?
Politici anch'essi, ma universitari, liceali...
- Processarli, non dovremmo, in poesia?
Mafiosi anch'essi, e malfattori di versi
Ma commediar e processar poeti stanca
più de' politicanti, poiché se il bando, là,
ne' Parlamenti, a noi banditi è chiaro,
doppiamente tremendi stanno i poeti
ne' Parlamenti loro ammantati e lunari;
e giacché i poeti lavorano di notte, pure!,
e sono pallidi e raffinati, non così volgari,
fuggendo li guardiamo, come volpi ai fari.

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