Tabea Nineo: Contesa
(2011)
Sul sito de L'Arca Felice (qui) Mario Fresa (qui) sta pubblicando le risposte di vari poeti a dieci domande fisse da lui preparate. Queste sono le mie. Quelle degli altri si possono leggere scorrendo all'indietro e cliccando poi in basso a destra su 'post più vecchi' . [E.A.]
Mario Fresa
Questionario di poesia (26)
Ennio Abate
Qual è il segreto progetto a cui tende
la tua scrittura?
In una poesia del ’92-’93, quasi in tema, avevo dichiarato: «La mia scrittura scriptura / non è progettabile / interrompibile è pienamente / da voi dal freddo / da familiari e amici».[1] E perciò il pensiero che la mia scrittura (poetica) possa essere stata “a progetto”, segreto per giunta, mi ha fatto subito sorridere. Riflettendoci, però, devo dire che nelle raccolte pubblicate tardi e fortunosamente,[2] un progetto s’è delineato: narrare in forme “lirico-epiche” la mia esperienza dentro l’immigratorio italiano; cioè dentro la vicenda storica dell’immigrazione, che mi ha spostato, assieme a tanti, dal Sud Italia contadino-artigianale al Nord metropolitano-industriale negli anni ’60-’70 del Novecento. In un primo momento prevedevo una ricomposizione di tre conglomerati di episodi, luoghi e persone: una sorta di trilogia lineare, progressiva, ascendente, “simil-dantesca”. Ne pubblicai un’anticipazione nel 1989, intitolandola Salernitudine/Immigratorio/Samizdat. Successivamente, complesse ragioni, che sarebbe lungo spiegare, mi convinsero a spezzare quella linearità fin troppo ascensionale. Ho, quindi, trattato e pubblicato pezzo per pezzo ciascun blocco, riordinato la materia attorno a personaggi-maschere (Samizdat e/o prof Samizdat; Vulisse); e continuato, in parallelo, a scandagliarla, oltre che in poesia, anche in prosa e in forme grafico-pittoriche. Al momento (alla fine?) ho dato più risalto a Immigratorio[3], che non considero più sezione della primitiva “trilogia”, ma simbolo riepilogativo della biografia e della storia “fondative” della mia scrittura.