domenica 10 ottobre 2010

STUPRO di Emilia Banfi










Piccolo fiore rosa non fiorire
questo prato non fa per te.
Ti hanno stretto alla corolla
e tu chino come in grembo
hai lasciato la tua linfa.
Piccolo fiore viola non fiorire
questo prato non fa per te.
Irruente veleno nel tuo stelo
in attesa della sua rugiada
ritto e verde caldo di sole.
Piccolo fiore non fiorire
questo prato non fa per te.
Non polline, non profumo
sarà di te, del tuo colore
e dell'ape che verrà a cercarti.
Piccolo fiore nero non fiorire
questo prato non fa per te.

3 commenti:

Moltinpoesia ha detto...

Quella violenza e quella di ogni giorno sublimate in punta di penna e delicatissima metafora ripetuta. Un pensiero ossessivo ripetuto e ripetuto nei colori della forza sentita speranza di un altro prato "che faccia" per noi.

Giuseppe Beppe Provenzale

Anonimo ha detto...

Un fiore che muta colore. Il colore rosa della carne diventa oscuro e tenebroso come la morte. Si incupisce mentre ne viene derubata la linfa della giovane intimità. La violenza ha l’odore del veleno che si nutre di se stesso e chi la subisce ha la fragilità di quel piccolo fiore. Un’anima che non vedrà mai la luce di quel prato dove l’ape sarebbe andata a cercarla.
Giuseppina Broccoli

Anonimo ha detto...

E se togliessimo da questi versi le parti descrittive
e ripetessimo solo la nenia (dolorosa in questo caso) e ossessiva come il bolero di Ravel?
Il testo risulterebbe così:


Piccolo fiore rosa non fiorire
questo prato non fa per te.

Piccolo fiore viola non fiorire
questo prato non fa per te.

Piccolo fiore non fiorire
questo prato non fa per te.

Piccolo fiore nero non fiorire
questo prato non fa per te.


Ennio Abate